La Diocesi di Roma in pellegrinaggio a Lourdes

Il card. Angelo De Donatis, all’omelia della Messa internazionale tenutasi ieri mattina a Lourdes, ha detto che il pellegrinaggio della Diocesi di Roma che si conclude oggi, rappresenta un’occasione “non solo per prendere un po’ di acqua o per fare un bagno di purificazione, ma perché Maria ci invita a diventare santi»

Salvatore Tropea – Città del Vaticano

Un pellegrinaggio sulle orme di Maria, per “recuperare il vino della gioia” e “cogliere i segni del passaggio quotidiano di Gesù”. Con queste parole il cardinale Angelo De Donatis, durante l’omelia della Messa internazionale tenutasi ieri mattina, ha descritto il viaggio della Diocesi di Roma a Lourdes, che si conclude oggi dopo essere iniziato lo scorso 27 agosto. Il pellegrinaggio, guidato dal Vicario del Papa e organizzato dall’Opera romana pellegrinaggi, ha visto anche la presenza dei vescovi ausiliari mons. Guerino di Tora e mons. Paolo Ricciardi.

De Donatis: “Maria ci invita a diventare Santi”

Il cardinale vicario di Roma, Angelo De Donatis, ha presieduto la Messa internazionale e ha sottolineato, soprattutto agli oltre 600 fedeli provenienti dalla Diocesi di Roma, la necessità di portare a Maria il desiderio “di incontrare Dio, in particolare quando la gioia sembra finire, quando l’età ci porta gli acciacchi del corpo o dell’anima o quando il nostro cammino sembra essersi interrotto per un lutto, una mancanza improvvisa, una malattia imprevista, una separazione familiare, la perdita del lavoro, la delusione perché ciò che speravamo da qualcuno o da qualche cosa è andato in fumo”. Il pellegrinaggio a Lourdes rappresenta, ha affermato il porporato, un’occasione “non solo per prendere un po’ di acqua o per fare un bagno di purificazione, ma perché Maria ci invita a diventare santi».

Seguire Cristo come Maria alle nozze di Cana

Durante la Messa Internazionale, celebrata come tradizionalmente avviene nella Basilica sotterranea dedicata a San Pio X, il cardinale vicario si è soffermato anche sul tema di quest’anno del santuario mariano: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5). “Il segno delle nozze di Cana – ha affermato il card. De Donatis – risuona oggi, in questo luogo, come un invito alla gioia del Vangelo. Una gioia sovrabbondante, umanamente al di là delle nostre attese. Gesù ha compiuto il suo primo miracolo per ricordare all’uomo che Dio viene per darci gioia, per donare se stesso. Lui non ci toglie nulla, ma ci dà tutto. Lui – ha ribadito il cardinale – vuole farci sorridere”.

L’immacolata concezione la porta verso Gesù

Alla vigilia del pellegrinaggio, l’amministratore delegato dell’Opera romana pellegrinaggi, mons. Remo Chiavarini, aveva sottolineato come il Santuario di Lourdes sia una “grande possibilità offerta all’uomo per riconciliarsi con Dio e con la propria storia personale. È la strada – aveva affermato mons. Chiavarini – che attraverso Maria porta a Gesù, alla riscoperta del Vangelo”. A conclusione del pellegrinaggio il bilancio è positivo, spiega il prelato, perché “ognuno in questo luogo affida a Maria tutte le proprie debolezze, tristezze, sconfitte e delusioni”, ma allo stesso tempo si vede nei volti “la gioia e la speranza di chi ha vissuto l’incontro con Maria e con Gesù” in questo luogo di preghiera e di riconciliazione.

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30 agosto 2018, 12:12