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Colombia: incontro dei vescovi dell’America Latina in vista del Sinodo dei giovani

I vescovi dell’America Latina nei giorni scorsi in Colombia per discutere delle tematiche del Sinodo dei giovani in programma ad ottobre

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Per prepararsi al Sinodo di ottobre dedicato ai giovani, i vescovi latinoamericani, riuniti dal 6 al 10 agosto a Bogotà, in Colombia, hanno incontrato 40 ragazzi con i quali hanno discusso delle tematiche sinodali e si sono confrontati sulle problematiche specifiche dei Paesi del Sudamerica. Insieme ai giovani, i presuli hanno analizzato i questionari elaborati in questi mesi nei rispettivi Paesi. I vescovi hanno approfondito alcune problematiche ed ascoltato testimonianze. Per i presuli, si legge sul portale della Chiesa cilena che ha pubblicato una sintesi dei lavori, si è trattato di un dialogo molto fecondo che ha permesso di capire meglio la realtà dei giovani di oggi.

Un accompagnamento adeguato per i problemi dei giovani del Sudamerica

A Roma, a rappresentare l’America Latina saranno 25 vescovi insieme all’equipe della Pastorale giovanile latinoamericana. Ricardo Nadales, membro di quest’ultima, ha spiegato che i presuli si sono interrogati in particolar modo sulla trasmissione della fede, sulla Chiesa in uscita e su alcuni problemi emergenti o complessi che il Sudamerica sta vivendo. Tra questi, la violenza, la droga, l’alcol, la prostituzione, le migrazioni.

Una Chiesa più presente nella realtà di oggi

“É stato un tempo prezioso di grazia - ha detto mons. Moisés Atisha, vescovo di San Marcos de Arica e presidente della Commissione nazionale della pastorale giovanile cilena - poter condividere con gli altri vescovi che andranno al Sinodo, le riflessioni elaborate nei rispettivi paesi . Abbiamo riscontrato che coincide il modo in cui i giovani incontrano la Chiesa, la trasmissione della fede e il discernimento delle vocazioni”. Ma emerge la difficoltà di comprendere, a volte, tutta la realtà giovanile e come accompagnare nel discernimento dei progetti di vita. Mons. Atisha ha osservato, inoltre, che negli ultimi 15-20 anni, in tutta l’America Latina, la presenza della Chiesa deve essere rafforzata. “Ma ci dà forza e speranza notare che abbiamo lo stesso desiderio di lasciare lavorare lo Spirito Santo – ha osservato il vescovo di San Marcos de Arica – di guardare insieme dove ci conducono questi tempi e il destino della comunità ecclesiale, e di riscoprire la necessità di ascoltare, accompagnare e condividere gli spazi per i giovani”. Infine il presule ha definito l’incontro dei giorni scorsi “una grande opportunità” per “guardare insieme e discernere”.

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11 agosto 2018, 14:16