Locandina XV Simposio intercristiano in corso ad Assisi Locandina XV Simposio intercristiano in corso ad Assisi 

La spiritualità come provocazione: tema del 15° Simposio intercristiano

Crescere nella conoscenza delle reciproche tradizioni e stabilire relazioni sempre più fraterne tra cattolici e ortodossi: questo lo scopo del Simposio intercristiano che si è aperto oggi ad Assisi. Dall'incontro un deciso invito alla coerenza tra fede e vita di fronte al mondo

Adriana Masotti - Città del Vaticano

“La spiritualità come provocazione per il mondo di oggi” è il tema del XV Simposio Intercristiano che si è aperto questa mattina ad Assisi per concludersi giovedì 30 agosto prossimo. L’iniziativa, che si tiene ogni due anni, è organizzata dall’Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum e dal Dipartimento di Teologia della Facoltà di Teologia dell’Università Aristotele di Salonicco, in collaborazione con l’Istituto di Studi Ecumenici “San Bernardino” della stessa Università Pontificia.

Oggi ciò che vale è la testimonianza della vita

A tenere le relazioni saranno studiosi cattolici e ortodossi, provenienti dall’Italia e dalla Grecia. Mons. Ioannis Spiteris, vescovo cattolico di Corfù, tra gli iniziatori di questi Simposi teologici-spirituali, ha avuto il compito di aprire i lavori con un intervento dal titolo: “Cristiani oggi in un mondo secolarizzato”. La lettura dell'attualità rimanda a società sempre più scristianizzate, dove specie i giovani si allontanano dalla fede - dice ai nostri microfoni mons. Spiteris - dove gli Stati promuovono leggi contrarie alla morale cristiana. Ecco perchè ciò che conta oggi è la testimonianza di una vita che resta fedele ai comandamenti di Dio, nonostante i credenti appaiano in minoranza. (Ascolta l'intervista a mons. Spiteris sul Simposio ad Assisi).

Filo conduttore il tema della provocazione

Numerosi i temi che verranno affrontati nei tre giorni di confronto, tutti legati dal filo conduttore della ‘provocazione’. Una provocazione che interroga il non credente. "Pochi credono oggi che si possa essere fedeli ai comandamenti di Dio: si parla sempre di interessi politici o economici. Se uno fa una professione di povertà, come per esempio nel monachesimo, questa suona come una  provocazione... C’era un padre spirituale, un cappuccino, che raccomandava ai suoi confratelli: “Andate in giro con l’abito perché la gente quando vede i religiosi con l’abito dice: ‘O questo è un pazzo o Dio esiste’. Uno che vive in maniera differente dagli altri già, si può dire, dà uno 'schiaffo' a chi non crede. Portavo oggi l’esempio di San Francesco, quando gli hanno domandato: ma che cosa bisogna fare per convertire l’altro? Ha risposto: essere santo. Essere consequenziale con la propria fede, non avere la doppia vita: una cosa diciamo, e poi viviamo in maniera differente...

Scandali, ma anche esempi di coerenza

Oggi si cerca di screditare la Chiesa in tante maniere, continua il vescovo di Corfù, anche da parte della Chiesa stessa. "Io mi trovo in Grecia e ogni volta che si sente uno scandalo, i giornali, i telegiornali, cercano di screditare la Chiesa. Ma quanto hanno sentito che quegli emigrati che nei giorni non voleva nessuno, se li è presi in carico la Conferenza episcopale italiana, anche questo l’hanno riferito come prima notizia ed è stata una bellissima testimonianza.

Arricchirsi gli uni della tradizione degli altri

I Simposi intercristiani organizzati alternativamente in Italia e in Grecia sono un’iniziativa di confronto teologico e culturale tra cattolici e ortodossi che si inseriscono nel panorama delle iniziative ecumeniche, una delle prime a livello di istituzioni accademiche. Scopo fondamentale degli incontri è sperimentare la bellezza della conoscenza reciproca delle rispettive tradizioni e coltivare relazioni fraterne di amicizia e di cordialità che facciano crescere la stima gli uni verso gli altri. " I nostri Convegni - conclude mons. Spiteris - non hanno come scopo il guardare le differenze teologiche, ma si basano sulla spiritualità e la spiritualità è comune. Semmai cerchiamo di vedere come una tradizione arricchisce l’altra: integrare e arricchire le nostre tradizioni con quelle dei nostri fratelli ortodossi. Questo cerchiamo e questo è il vero ecumenismo".

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28 agosto 2018, 12:59