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Aiuto alla Chiesa che soffre: risposte di speranza in tutto il mondo

Nel 2017 hanno beneficiato del sostegno di Aiuto alla Chiesa che soffre anche più di 40 mila sacerdoti e religiosi sparsi in aree povere del pianeta che non possono contare su nessuna altra forma di sussistenza

Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano

Oltre 124 milioni di euro raccolti, più di 5300 progetti in 149 Paesi. Sono questi i principali dati che emergono dal rapporto annuale del 2017, presentato oggi, di Aiuto alla Chiesa che soffre, fondazione di diritto pontificio nata nel 1947 per sostenere la Chiesa in tutto il mondo, con particolare attenzione laddove è perseguitata. La raccolta è stata ottenuta esclusivamente grazie a donazioni private dei circa 400 mila benefattori che l’organizzazione conta a livello internazionale.

Ricostruzione di chiese e conventi

Sono numerosi i progetti realizzati nel 2017, tra cui quelli per la ricostruzione di chiese e conventi. Grazie alle donazioni ricevute è stato anche possibile fornire aiuti umanitari, tradurre e pubblicare testi religiosi. Preziosi, poi, l’aiuto a mezzi di comunicazione quali radio e tv cristiane, i corsi di formazione per laici e l’acquisto di mezzi di trasporto per agevolare la pastorale dei missionari.

Aiuti soprattutto in Africa e in Medio Oriente

Come negli ultimi anni, gran parte delle offerte è stata devoluta per progetti in Africa e in Medio Oriente. Nella regione mediorientale, in particolare, si è registrato negli ultimi anni un significativo incremento degli aiuti. Dall’inizio delle cosiddette primavere arabe, la fondazione di diritto pontificio ha infatti realizzato in questa area del pianeta interventi per un totale di 75 milioni di euro. Il Paese che lo scorso anno ha maggiormente beneficiato del sostegno di Aiuto alla Chiesa che soffre è l’Iraq. Seguono Ucraina, Brasile e Repubblica democratica del Congo.

Origini di Aiuto alla Chiesa che soffre

L’organizzazione Aiuto alla Chiesa che soffre è stata fondata nel secondo dopoguerra da padre Werenfried van Staaten, monaco olandese, per aiutare gli sfollati tedeschi in fuga dall’Europa orientale dopo la ridefinizione dei confini della Germania. In pochi anni, il sostegno di Aiuto alla Chiesa che soffre ha raggiunto rapidamente America Latina, Asia e Africa. Attualmente, attraverso le sue 23 sedi nazionali e quella internazionale, promuove progetti umanitari e pastorali in tutto il mondo.

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04 luglio 2018, 15:52