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Incendio in Grecia Incendio in Grecia 

Incendi in Grecia: colletta Caritas nelle parrocchie di Atene

L'arcidiocesi di Atene chiama la popolazione alla solidarietà e ad un segno di amore nei confronti di chi sta soffrendo dopo il tragico incendio dei giorni scorsi. La gente è sfiduciata

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

Dopo i devastanti incendi in Attica del 23 luglio scorso, quando ancora si contano 100 dispersi oltre alle  quasi 90 vittime accertate, Caritas Atene lancia per il 28 e il 29 luglio una colletta nelle parrocchie dell’arcidiocesi guidata da mons. Sevastianos Rossolatos. L'arcivescovo, con una lettera, invita tutti ad un “segno d’amore e di solidarietà al dolore e ai bisogni delle famiglie e delle città colpite che sono privi di cibo, di acqua e di alloggio”. Un intervento incisivo, secondo Francesco de Palo, grande conoscitore della realtà greca e direttore del magazine “Mondo greco”.(Ascolta l'intervista a Francesco de Palo sulla colletta della Caritas in Grecia)

La forza della Chiesa 

La macchina della solidarietà si è messa in moto e la Chiesa in questo ha un ruolo importantissimo. "Sta portando i suoi frutti" afferma de Palo "quel cammino che Papa Francesco e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo compiono insieme". In questi due giorni, rimarca, "c'è una preghiera comune tra cattolici e ortodossi, c'è una raccolta di fondi della Caritas di tutta Europa, ma soprattutto c'è un messaggio unico che travalica Stati e confini e cioè: 'stiamo vicini a chi soffre'".

La gente è sfiduciata

Caritas Grecia, facendo il punto della situazione, sottolinea che "il più grande bisogno, e mancanza, in questo momento è il sostegno psico-sociale alla popolazione: molti di loro sono in lutto per la perdita di familiari, amici e vicini. Lo shock è profondo anche per i sopravvissuti che hanno vissuto l’esperienza di cercare vie di fuga dal fuoco". La "gente è sfiduciata", aggiunge de Palo. "C'è bisogno di futuro e non è uno slogan. La gente si è sentita abbandonata durante la crisi economica come durante questa emergenza. I vigili del fuoco sono arrivati tardi e forse tante vite potevano essere salvate. C'è bisogno di ascolto, di sangue, di vestiti ma soprattutto serve una pacca sulla spalla: oggi è la Chiesa a fare tutto questo".

Si cercano ancora i dispersi 

Mentre si cercano ancora i dispersi, circa un centinaio, stanno funzionando i centri di raccolta organizzati dalla Caritas. Il principale è a Rafina, dove arrivano grandi stock di cibo e generi alimentari. La Neos Social House di Atene, grazie alla collaborazione tra Caritas Grecia e Caritas Armenia che ha messo a disposizione anche appartamenti propri, sta fornendo alloggio agli sfollati. I sopralluoghi in corso hanno certificato la distruzione di circa 500 case e proprietà. Ma la stima è di oltre 3.000 case.

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28 luglio 2018, 11:18