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Frontale della chiesa di S.Agata, sede dell'Arciconfraternita Di Maria Ss. Del Carmine - Trastevere, Roma Frontale della chiesa di S.Agata, sede dell'Arciconfraternita Di Maria Ss. Del Carmine - Trastevere, Roma

Madonna del Carmelo, tra le devozioni più antiche e più amate

Oggi, 16 luglio, la Chiesa festeggia la Madonna del Carmelo. Un'antica devozione che risale ai profeti della Bibbia. Grandi festeggiamenti a Roma e in tutta Italia

Emanuela Campanile, Andrea Gangi - Città del Vaticano

Il culto mariano, caso unico tra i culti dei santi, affonda le sue radici nove secoli prima della nascita di Maria. Il primo profeta d’Israele, Elia, dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Beata Vergine. La vide alzarsi in una piccola nube, portando una provvidenziale pioggia e salvando Israele da una devastante siccità. E' uno dei culti più antichi della Roma cristiana, così come l’Ordine carmelitano che si ricollega a quanto descritto nella Bibbia, quando si racconta che Elia ebbe la profezia del Mistero della Vergine e Madre e della nascita del Figlio di Dio. Già nel I secolo, gli eremiti che si ritirarono sul monte costruirono una cappellina a Lei dedicata. "I carmelitani hanno la tradizione di essere legati alla Madonna - spiega don Agostino Farcas, parroco della Chiesa di Santa Maria del Carmelo a Mostacciano, Roma - ma anche a Elia, cioè alla capacità, come quella del profeta, di ascoltare Dio":

“Gli fu detto: 'Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore'. Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero.”

L'iconografia popolare

Secondo l'iconografia popolare, la Madonna del Carmelo non tiene in braccio Gesù, ma distende le braccia in avanti offrendo lo scapolare. L'immagine fa riferimento all’apparizione del 16 luglio 1251: la Madonna si mostrò a san Simone Stock, consegnò uno scapolare e gli rivelò i privilegi connessi a tale culto. "Non è un portafortuna o un talismano" - prosegue don Agostino - ma un segno di salvezza. Significa essere rivestiti della sua grazia, cioè dei suoi doni. Se noi diciamo oggi 'voglio lo scapolare', penso di voler ricevere questo segno di salvezza che mi rimanda alle virtù di Maria; mi aiuta a impegnarmi a vivere come lei". (Ascolta e scarica l'intervista integrale)

Le Confraternite intitolate alla Madonna del Carmine

Nel tempo, le Confraternite intitolate alla Madonna del Carmine e il favore di alcuni papi, che La arricchirono di privilegi spirituali, ne aumentarono la devozione popolare. 
Nel 1623, un decreto della Congregazione dell’Indice consacrava la “Tradizione del Sabato”, ossia l’aiuto che la Beata Vergine del Carmelo dà in questo giorno ai suoi devoti morti in grazia di Dio per il raggiungimento immediato della pienezza dell’amore divino.  

A Roma è la "Madonna de' Noantri"

Le origini del culto, ancora oggi molto sentito nella Capitale, risalgono al 1535. In quell'anno, alcuni marinai corsi trovarono in prossimità della foce del Tevere, nella zona di Fiumicino, la statua della Madonna del Carmine, che venne subito trasportata a Ripa Grande e collocata nella chiesa di S. Crisogono. Da allora, la Vergine dello Scapolare (altro appellativo per la Vergine del Carmelo) fu detta "De Noantri" o "Fiumarola", in ricordo del luogo dove venne rinvenuta. Probabilmente, senza esagerare, la festa a Lei dedicata è la più grande di tutta Roma. 

Particolare della statua a Trastevere

La statua della Madonna del Carmelo è conservata nella chiesa di S. Agata a Trastevere. Come risulta dall'iconografia classica, non tiene il Bambino in braccio, ma rivolge le braccia verso il basso ed è vestita da terziaria carmelitana. Esposto nelle teche della chiesa, il ricchissimo corredo di abiti di seta celesti, bianchi e gialli e il mantello donati dalla principessa Bianca Caracciolo di Fiorino. Oltre a quelli della principessa, gli abiti custoditi dalle suore di S. Pasquale provengono da persone di tutte le condizioni sociali. Uno degli ultimi risale al 1970 e fu donato da un gruppo di sarte che vi lavorò per ben tre anni. La collezione comprende anche alcune corone d’argento e di metallo usate nella processione e decorate con gemme preziose. 

Giovanni Paolo II e la Madonna del Carmelo

Tutti conoscono la grande devozione di San Giovanni Paolo II per la Vergine Maria. Di seguito, riportiamo un passo della preghiera dedicata alla Madonna del Carmelo, scritta dall’allora Pontefice:

“Riconcilia i fratelli in un abbraccio fraterno, che spariscano gli odi e i rancori, che si superino le divisioni e le barriere, che si appianino i conflitti e si rimarginino le ferite.”

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16 luglio 2018, 09:00