21° Incontro dei vescovi cattolici orientali d’Europa 21° Incontro dei vescovi cattolici orientali d’Europa 

Al 21° incontro dei vescovi cattolici orientali preghiera e condivisione

"Il volto di una Chiesa Orientale. Teologia–Diritto particolare-Liturgia”. Questo il tema dell'incontro svoltosi in Calabria dal 14 al 17 giugno con un programma fitto al termine del quale i vescovi esprimono la loro soddisfazione

Gabriella Ceraso- Città del Vaticano


Il ringraziamento al Papa per le parole di incoraggiamento ricevute, la soddisfazione per la condivisione della preghiera e la riflessione comune svolta sulle sfide dei tanti fedeli orientali cattolici in Europa. E' quanto esprimono i vescovi Orientali Cattolici d’Europa a conclusione ieri, domenica 17 giugno, del loro incontro annuale nell’Eparchia di Lungro degli Italo-Albanesi dell’Italia continentale.

Riflessione comune su teologia, diritto e liturgia

L’incontro, patrocinato dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee), si è svolto a Rende ed è da intendersi come preparatorio ai festeggiamenti per il primo centenario dell’istituzione dell’Eparchia di Lungro avvenuta il 13 febbraio 1919 con la Costituzione Apostolica di Papa Benedetto XV "Catholici Fideles Graeci Ritus”. Il tema: “Il volto di una Chiesa Orientale. Teologia–Diritto particolare-Liturgia” ha permesso - fanno sapere i presuli - l’approfondimento di alcuni aspetti particolari come la figura del vescovi, il nuovo processo matrimoniale e il patrimonio disciplinare comune, partendo da diverse prospettive, da quella storica a quella liturgica, da quella disciplinare a quella ecumenica.

Identità e testimonianza

Dai lavori è emerso, chiaramente- si legge nel comunicato finale- che “solo una maggiore adesione e comprensione dell’identità propria di una Chiesa Orientale Cattolica, alla luce del Concilio Vaticano II, permette una migliore testimonianza, incisività e risposta pastorale alle sfide attuali del continente europeo, e una vera condivisione del tesoro dell’Oriente cristiano nel cuore della Chiesa Universale”. I giorni di lavoro comune, hanno permesso, fanno sapere ancora i vescovi, di portare nel cuore anche le sofferenze di tanti fedeli orientali cattolici in Europa: il dramma della guerra in Ucraina, le difficoltà delle Chiese Orientali che “comunque intendono vivere e vivono il Vangelo di Cristo e desiderano annunciarlo agli uomini di buona volontà”.

Potenzialità e tesori spirituali

“Riflettere sul volto di una Chiesa Orientale Cattolica”, si legge ancora nel comunicato, “rende coscienti queste Chiese delle potenzialità pastorali e dei tesori spirituali presenti nelle rispettive comunità e che vogliono condividere con la Chiesa tutta. Le Chiese Orientali Cattoliche in Europa non sono chiuse, bensì aperte ai problemi, alle sofferenze dei tanti cristiani perseguitati, in particolare dei fratelli che specialmente nel Medio Oriente, vivono la loro fede testimoniata dal sangue dei martiri dei nostri giorni”. Per questo motivo i vescovi presenti si sono associati alla preghiera del 7 luglio prossimo a Bari indetta da Papa Francesco con i Patriarchi Cattolici e Ortodossi per testimoniare il desiderio di pace per l’amato Medio Oriente e si sono detti vicini anche ai numerosi migranti costretti a fuggire dalle proprie case per cercare una vita dignitosa.

 

 

 


 

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18 giugno 2018, 14:54