Alcuni dei partecipanti alla "Nave del Cuore", poco prima di salpare Alcuni dei partecipanti alla "Nave del Cuore", poco prima di salpare 

La Nave del Cuore, dal dramma a nuove opportunità

È salpata oggi la nave con a bordo i ragazzi ospiti delle Opere di Carità del Santuario di Pompei, per far conoscere le storie di ragazzi e adolescenti difficili

Salvatore Tropea - Città del Vaticano

Dalla Capitaneria di Porto di Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli, fino a Sorrento, solcando il mare di tutta la costa, è questa l’iniziativa “La Nave del Cuore”, organizzata dal Centro Educativo “Bartolo Longo” del Santuario di Pompei, con a bordo i ragazzi ospiti delle Opere di Carità del Santuario di Pompei. L’obiettivo della manifestazione è quello di mettere al centro le storie di ragazzi e adolescenti difficili, mostrando come da situazioni disagiate possano nascere delle opportunità.

Una festa per sensibilizzare l’opinione pubblica

L’iniziativa ha quindi lo scopo di “essere una grande festa dedicata a tutti i ragazzi ospiti, ma soprattutto di coinvolgere e sensibilizzare tante persone sulle iniziative delle Opere di Carità del Santuario di Pompei”, come racconta a Vatican News fratel Filippo Rizzo, direttore del Centro Bartolo Longo e organizzatore della manifestazione. “La Nave del Cuore – sottolinea fratel Rizzo – è l'occasione per dare visibilità all'impegno di sacerdoti, religiose, religiosi e laici, nel sostenere ogni giorno bambini, anziani, ragazze madre, figli e figlie di detenuti, poveri, ex tossicodipendenti, migranti, diversamente abili”.

La pedagogia dell’amore per combattere i drammi

Ciò che muove tutta l’iniziativa, arrivata alla terza edizione e, ancor prima, tutte le attività giornaliere di questa realtà è “la pedagogia dell’amore”, come spiega fratel Rizzo, ovvero “il metodo educativo che era alla base dell’impegno del beato Bartolo Longo e che mira a formare il ragazzo nella sua globalità, senza distinzioni o discriminazioni”. I ragazzi e i bambini a bordo della nave “provengono soprattutto da quartieri a rischio e da situazioni familiari difficili – precisa il direttore del Centro Bartolo Longo – quindi giovani con problemi sociali ed economici, ma anche figli di immigrati”.

“La Nave del Cuore”

Sulla nave, offerta da Alilauro Gruson, non solo i ragazzi del Centro Bartolo Longo, ma anche altri provenienti dal Centro Educativo Beata Vergine del Rosario, dalle altre Opere di Carità del Santuario e dalle parrocchie della città. Ad accoglierli, i sindaci dei comuni della Penisola e i rappresentanti di altre istituzioni, ai quali i ragazzi del Centro hanno donato una ceramica realizzata a mano, su cui sono raffigurati la Madonna di Pompei, il Beato Bartolo Longo e la Nave del Cuore, in ricordo della giornata. “In continuità con il carisma del beato Longo – continua fratel Rizzo – questo momento è un modo per regalare ai ragazzi un momento di divertimento ma anche per ricordare sempre, a tutti, che a Pompei la carità non conosce soste”.

Ascolta l'intervista a fratel Filippo Rizzo

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16 maggio 2018, 16:15