Gerusalemme - Fuoco Santo (Corrado Scardigno) Gerusalemme - Fuoco Santo (Corrado Scardigno) 

Pasqua Chiese Orientali: a Gerusalemme il rito del Fuoco Santo

Le Chiese Orientali che seguono il calendario giuliano festeggiano oggi la Solennità di Pasqua. Ieri a Gerusalemme, nella Basilica del Santo Sepolcro, si è svolto il rito del “Fuoco Santo”

Beatrice Guarrera – Gerusalemme

A Gerusalemme è di nuovo Pasqua e la gioia del Risorto si sente nei canti in tutte le lingue tra le strade della Città Vecchia. Secondo il calendario giuliano, seguito dalla maggioranza delle Chiese Orientali, oggi è la domenica di Pasqua, ma è stato ieri il giorno più atteso per i cristiani di Gerusalemme e per i cristiani orientali di tutto il mondo. Al Santo Sepolcro è stata ripetuta la cerimonia del Fuoco Santo, che cade ogni anno nel Sabato Santo orientale, in arabo sabt el nur, il “sabato della luce”. In questo giorno si aspetta la discesa dal cielo del Fuoco Santo che arriva nel Sepolcro di Cristo. A presiedere il rito il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Theophilos III, insieme ai vertici della Chiesa armena, copta e siriaca.

Il rito si svolge nello stesso modo da almeno sei secoli e se ne hanno attestazioni fin dalla fondazione della Chiesa Costantiniana nel IV secolo. Il patriarca Theophilos III, facendosi largo tra la folla, è entrato nel Santo Sepolcro in processione e ha fatto il suo ingresso nell’Edicola al centro, sigillata in precedenza con della cera. Lì ha pregato da solo, recando tra le mani una lampada alimentata tutto l’anno, che viene spenta prima del rito, per venire riaccesa dal Fuoco Santo. Dopo pochi minuti, un grido di gioia ha annunciato la venuta del Fuoco. In pochi secondi la buia chiesa del Santo Sepolcro è stata illuminata dai fedeli, corsi ad accendere i loro fasci di candele. Secondo la tradizione, il Fuoco Santo non scotta durante i primi minuti e, tra commozione ed euforia, i fedeli passano le mani e il volto tra le fiamme.

Quella del Fuoco Santo è una festa molto sentita a Gerusalemme, come ha spigato Eli, un cristiano arabo della città vecchia:

“Sono nato e vivo qui a Gerusalemme in Città Vecchia. Vengo da una famiglia metà ortodossa, metà cattolica. Celebriamo sempre le feste insieme, sia per i cattolici che per gli ortodossi. Sentiamo la festa degli ortodossi una festa speciale, perché si sente la Pasqua, si sente la Resurrezione di Gesù Cristo. Dalla Città Vecchia prendono questo Fuoco e lo portano in tutto il mondo”.

Durante la cerimonia, il sacrestano francescano del Santo Sepolcro è stato presente davanti all’ingresso della Tomba di Cristo, mentre gli altri francescani della fraternità osservavano dalla galleria in alto. Fr. Giuseppe Maria Modesti, cantore del Santo Sepolcro, ha raccontato cosa significa per lui vivere questo rito:

“È sempre emozionante partecipare a questo momento del Fuoco Santo degli ortodossi. Abbiamo delle testimonianze antiche che confortano questo momento. È la terza volta che partecipo. Certamente la fede delle persone che partecipano commuove, certamente è vera. Ci si può unire a questo momento proprio attorno alla definizione che ha dato il patriarca greco-ortodosso: “Dall’Edicola del Santo Sepolcro esce un Fuoco che è Santo perché viene dal Santo Sepolcro”.

Ascolta e scarica il servizio da Gerusalemme

 

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

08 aprile 2018, 10:36