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E' beata la martire Rani Maria, suora indiana che difendeva i più poveri

Beatificazione a Indore, India, di suor Rani Maria di cui la Chiesa ha riconosciuto il martirio. Ventidue anni fa, venne uccisa per il suo impegno a fianco dei contadini sfruttati. Nel Vangelo le radici della sua azione.

di Adriana Masotti e Roberto Piermarini

 “Suor Rani aveva fame e sete di giustizia. Per questo fu uccisa, il 25 febbraio 1995. Il sicario infierì sul suo corpo con 54 colpi di coltello. Fu un vero massacro. Mentre veniva uccisa, la Suora ripeteva il nome di Gesù."
A parlare così è il card. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Oggi suor Regina (Rani) Maria, al secolo Mariam Vattalil, religiosa professa della Congregazione delle Suore Clarisse Francescane, è stata proclamata beata. Il rito si è tenuto a Indore, India, presieduto in rappresentanza del Papa proprio dal card. Amato. Francesco il 23 marzo scorso aveva riconosciuto il suo martirio, aprendo così la strada alla sua beatificazione.

“L'impegno a favore dei contadini oppressi dava fastidio a chi voleva sfruttare il loro lavoro e prendersi le loro terre”

Suor Rani Maria era nata nel Kerala, e da due anni e mezzo lavorava ad Udaynagar, nella diocesi di Indore (stato indiano del Madhya Pradesh), soprattutto a favore dei contadini e delle donne dei villaggi. Mentre era in viaggio in autobus verso Bhopal, fu costretta a scendere dal mezzo e, davanti a tutti i passeggeri, il suo assassino la colpì ripetutamente infierendo sul suo corpo con un coltello. Doveva essere chiara infatti qual era la sorte per chi, nelle trasformazioni dell’India rurale, pretendeva di opporsi alla legge del più forte. Il suo instancabile lavoro per i poveri aveva creato fastidi nei 'signori' del luogo. “ Il motivo di tanto accanimento omicida, spiega il card. Amato, era il fatto che la suora predicava il Vangelo della carità e difendeva i poveri dall'ingiustizia di coloro, che, in modo fraudolento, si impossessavano delle terre. Suor Rani cercava di sottrarre i piccoli proprietari al suicidio o a un triste destino di indigenza assoluta, con concrete iniziative di cooperazione e di microcredito.”

La sua morte ebbe grande risonanza e dopo i suoi funerali si tennero manifestazioni pubbliche con la presenza di migliaia di persone, anche di altre religioni e tutte le istituzioni del Madhya Pradesh, rimasero chiuse in segno di lutto.

“Samandar Singh, l'assassino, ha espresso pubblicamente il suo pentimento per l'uccisione di suor Rani ed è stato perdonato dalla famiglia della religiosa”

Significativa la trasformazione avvenuta successivamente nel suo assassino: in carcere Samandar Singh si è pentito e ha vissuto un profondo cambiamento, culminato nel 2002 con l’abbraccio di riconciliazione con suor Selmy Paul, sorella della religiosa uccisa. Oggi Singh ha finito di scontare la sua pena, grazie alla famiglia della vittima che si è spesa per la sua liberazione. Ad AsiaNews di recente suor Selmy Paul di lui ha raccontato: “Vive a circa 30 chilometri dal nostro convento e viene spesso a farci visita e ogni anno, nel giorno dell’anniversario della morte di suor Rani Maria, rende omaggio alla sua tomba e offre il grano del suo campo come simbolo di una vita rinnovata. Questo è il modo in cui egli proclama la misericordia di Dio”.  

Ma che cosa significa, per la missione di Udainagar e per l'intera Chiesa cattolica in India, il sacrificio di suor Rani Maria, considerando che oggi il Madhya Pradesh è una delle roccaforti dell’integralismo indù? Senz’altro una benedizione, risponde il prefetto Amato:  “Molti missionari trovano in lei ispirazione e protezione per la loro difficile opera di bene. Da sempre i martiri hanno reso fertile la terra per la generazione dei nuovi cristiani. Le Suore Francescane Clarisse sono particolarmente fiere di avere ora, oltre alla protezione celeste di Santa Alfonsa Muttathupaddathu, anche quella della Beata Suor Rani Maria Vattalil."

Il cardinale Amato parla della Beata Suor Rani Maria

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03 novembre 2017, 18:31