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Conferenza Osce su odio interreligioso. Martinez: serve investimento educativo

L'Osce in Conferenza in Armenia ha rilanciato la necessità del contrasto e della prevenzione dei crimini di odio contro i cristiani e i membri di altri gruppi religiosi. Testimonianza di Salvatore Martinez

di Gabriella Ceraso

La diplomazia europea si è fermata a riflettere sul contrasto e la prevenzione dei crimini di odio contro i cristiani nell'area Ue e ad individuare risposte possibili e buone pratiche, mettendo in luce il ruolo fondamentale della società civile. E' successo a Yerevan in Armenia in una Conferenza internazionale sul tema voluta dal'Osce con il supporto del Ministero degli Affari Esteri armeno. Tra gli interventi quello di Salvatore Martinez, presidente della Fondazione Vaticana "Centro internazionale Famiglia di Nazareth" e dell' Osservatorio sulle minoranze religiose nel mondo.

"Il presupposto dei lavori è stata l'ammissione che anche l'area europea - spiega Martinez - nonostante le istanze di dialogo e rispetto delle differenze religiose, sta diventando teatro di discriminazioni dei cristiani i quali appaiono in taluni casi quasi una minoranza. L'identità spirituale e culturale dunque va ripensata dai legislatori ma anche dalla società civile".

La Conferenza ha cercato ovviamente anche delle risposte sia locali che nazionali che internazionali: Martinez a questo proposito rilancia la necessità di "una nuova alleanza tra le diverse confessioni ponendo alla base il rispetto dei diritti umani", mette in guardia dal nemico che è dato dalla propaganda e dalla ideologizzazione delle fedi che inquina lo stesso concetto di dialogo; parla del principio di poter affermare la propria fede e di non essere discriminati sia sul piano individuale che comunitario. Mi pare - afferma Martinez - che l'Europa stia mettendo a fuoco i capisaldi della ricostruzione di "un pensiero che possa fondare il dialogo a partire dalla diversità, da identità ben definite".

Quali le buone pratiche o le raccomandazioni emerse per affrontare una questione così grave? Due sono le direttive emerse, secondo Martinez: un "investimento educativo", che significa - spiega - spingere i giovani ad incontrarsi e a "progettare il futuro rendendoli protagonisti della cultura del dialogo e dell'incontro"; e il secodo tema è quello di un "investimento in società civile con nuovi attori, imprenditori e famiglie. Si può prevenire la cultura del crimine "attraverso la cultura della partecipazione e della responsabilità, intesa non come solidarietà ma come coinvolgimento in una profonda ricostruzione".

Ascolta l'intervista a Salvatore Martinez

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23 novembre 2017, 14:41