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Giornata delle Catacombe, quando il cielo si immerge nella terra

Il 2 marzo torna l'"Edizione Primavera" dell'appuntamento che si rinnova ogni semestre, giunto al settimo anno consecutivo. Il tema di quest'anno, "Dal ricordo alla preghiera" è ispirato dall'invito del Papa alla preghiera, in preparazione al Giubileo del 2025. Monsignor Iacobone: la visita alle catacombe, alle memorie e alle testimonianze, un'occasione importante per una pausa di riflessione, quindi anche di preghiera

Maria Milvia Morciano -  Città del Vaticano

Una figura femminile in preghiera, con il capo coperto da una stola bianca frangiata e vestita con una lunga tunica rossa, dalle maniche ampie ed eleganti che sottolineano il gesto delle braccia aperte e le mani rivolte verso l’alto; gli occhi sono rivolti al cielo - le si vede anche il bianco della sclera - come a voler attraversare il soffitto e raggiungere il cielo fin dalle viscere della terra. Si tratta di un affresco della lunetta del cubicolo della Velata, nelle catacombe di Priscilla, databile al III secolo. È l’immagine che quest’anno caratterizzerà la VII Giornata delle Catacombe - Edizione primavera, che si terrà sabato 2 marzo con numerose iniziative. Il tema ha un titolo quanto mai suggestivo: Dal ricordo alla preghiera. L'evento, spiega monsignor Pasquale Iacobone, presidente della Pontificia Commissione di archeologia sacra, si “inserisce già nel clima del Giubileo": “Come sappiamo, il Papa ha voluto che quest'anno di preparazione al Giubileo fosse dedicato alla preghiera, così abbiamo pensato che la visita alle catacombe, alle memorie e alle testimonianze possa essere un'occasione importante per una pausa di riflessione, quindi anche di preghiera".

Particolare della locandina della VII Giornata delle Catacombe, Edizione primavera
Particolare della locandina della VII Giornata delle Catacombe, Edizione primavera

Commentando la locandina della Giornata, Iacobone spiega: “Quest'anno abbiamo scelto, proprio per illustrare il tema, una delle immagini più famose delle nostre catacombe: la figura dell'orante che si trova nella catacomba di Priscilla, nel cosiddetto cubicolo della Velata. È un'immagine molto bella, molto suggestiva, di questa figura femminile che alza gli occhi al cielo. Ma la figura dell'orante è presente dappertutto nelle catacombe, nell'arte cristiana primitiva. E il segno del rivolgersi al cielo sia per ringraziare il Signore e sia per chiedere aiuto, sostegno, soprattutto nei momenti di difficoltà, e in qualche maniera incamminarsi anche verso il cielo. Quegli occhi rivolti in alto, quelle braccia alzate, dicono proprio la volontà di inserirsi nel progetto, nel disegno di Dio”.

Ascolta l'intervista a monsignor Pasquale Iacobone

Le catacombe come stelle lungo la raggiera delle antiche strade consolari romane

“In questa edizione di primavera sono coinvolte le sette catacombe romane aperte al pubblico e dunque, oltre a quella di Priscilla sulla via Salaria, ci sono quelle di Sant'Agnese sulla Nomentana, San Callisto tra la via Appia e l’Ardeatina, San Sebastiano sull’Appia Antica, Domitilla sulla Reatina, la catacomba dei Santi Marcellino e Pietro sulla Casilina e infine la catacomba di San Pancrazio sul Gianicolo. “Sono le grandi catacombe romane aperte gratuitamente al pubblico, ovviamente previa prenotazione”, spiega il presidente della Pontificia Commissione. "Ciascuna catacomba ha sempre peculiarità, caratteristiche specifiche. Si tratta di nuclei abbastanza diversi, alcuni un po’ più piccoli, ad esempio San Pancrazio o Sant'Agnese, altre invece dall’estensione amplissima, come le catacombe di Domitilla, San Callisto, San Sebastiano. Vorrei citare - aggiunge monsignor Iacobone - fra queste, sia quelle di Priscilla con gli affreschi e le pitture più antiche dell'antichità cristiana, ma anche la catacomba, che io definisco una "piccola Sistina" del sottosuolo romano, che è quella dei Santi Marcellino e Pietro alla Casilina con l'annesso Mausoleo di Sant'Elena che ha dato il nome al quartiere Torpignattara, un monumento estremamente ricco, eccezionale, dove si conserva la tomba di questi due martiri. Sono tutti luoghi molto suggestivi, uno diverso dall'altro, ciascuno con le proprie particolarità, ricchezze, caratteristiche".

Madonna con due Magi, primi decenni del IV secolo. Roma, Catacombe dei Santi Pietro e  Marcellino
Madonna con due Magi, primi decenni del IV secolo. Roma, Catacombe dei Santi Pietro e Marcellino

Come partecipare 

Il visitatore può andare sui due siti che riportano tutte le informazioni, sia della Giornata delle catacombe, sia del sito più generale delle Catacombe d'Italia, dove ci sono tutte le informazioni e il calendario della giornata, come ad esempio i tanti laboratori per bambini e ragazzi dai cinque ai dodici anni che saranno tenuti in tre luoghi diversi di Roma, sia in mattinata che nel pomeriggio. Le famiglie potranno vivere insieme questo momento, i bambini nei loro laboratori, gli adulti durante la visita. Il tutto si chiuderà con due concerti, uno a Sant'Agnese, l'altro nella basilica di San Silvestro a Priscilla che sarà aperta per l'occasione. A seguire vi sarà la celebrazione eucaristica presieduta da Iacobone.

Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro
Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro

La storia nelle più piccole cose

I visitatori, durante la visita, saranno invitati a cogliere le testimonianze, oltre che fermarsi in un momento di silenzio e di preghiera, suggerite anche da piccoli oggetti. "Infatti - dice il monsignore - le tombe sono spesso caratterizzate da segni, simboli, addirittura da monili e oggettini per bambini. Sono piccole cose che rimandano alla vita vissuta di una famiglia, a quella di un bambino, oppure a quella di un personaggio importante. Partendo da quei simboli, da quelle immagini, da quegli oggettini, ninnoli incastonati nel tufo, possiamo davvero ricostruire una storia importante che è alla base e alla radice della nostra esistenza attuale e anche della nostra fede".

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01 marzo 2024, 09:00