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Le Repubbliche baltiche Le Repubbliche baltiche 

Timori e speranze delle comunità cattoliche sul Baltico

Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, nelle piccole Repubbliche nordeuropee serpeggia la preoccupazione di un’invasione russa. Ciò che accade nel Donbass è una minaccia diretta anche per altri Paesi, afferma l’arcivescovo di Riga monsignor Zbignev Stankevics. Intanto dagli enti caritativi cattolici arriva la spinta alla speranza grazie alla solidarietà

Mario Galgano - Tallin

Estonia, Lettonia e Lituania spesso vengono percepiti come un terzetto di un’unità territoriale. L’unità attribuita al Baltico non corrisponde però alla comprensione di sé di estoni, lettoni e lituani. Già in ambito confessionale esistono differenze fondamentali. Di fatto, i cattolici in Estonia e in Lettonia vivono nella diaspora, mentre la Lettonia ha un’impronta cattolica. Da diversi decenni la Conferenza episcopale tedesca sostiene la minoranza cattolica nell’Europa del Nord e, dalla caduta del muro di Berlino, anche gli Stati baltici. Come spiega Ingo Imenkämper, amministratore del Bonifatiuswerk, a Radio Vaticana - Vatican News, grazie al sostegno della Chiesa cattolica si aiuta la comunità della diaspora del Baltico a seguire il suo cammino verso il futuro. “Quando si tratta di progetti più grandi - precisa - questo avviene insieme con l’opera assistenziale tedesca per l’Europa dell’Est Renovabis”.

Mai più totalitarismi

Nella sola Estonia su 1,3 milioni di abitanti ci sono ben 6.500 cattolici. La piccola minoranza vive, secondo l’Annuario Pontificio 2021, in dieci comunità della diaspora. “Un piccolo gregge, quindi, che però cresce poco a poco”, afferma il vescovo estone monsignor Philippe Jourdan. Per la prima volta dopo 70 anni, l’Estonia dal 2005 ha di nuovo un proprio vescovo. La sua consacrazione è stata - dopo quella nel 1936 di Eduard Profittlich, poi divenuto martire - la seconda ordinazione episcopale nel Paese dopo la Riforma e la prima dopo la seconda guerra mondiale.

Le sfide e le preoccupazioni della minoranza cattolica sono le stesse dei loro concittadini nel Paese. “La repressione in Ucraina è anche una minaccia diretta per noi, visto che confiniamo con la Russia”, afferma l’arcivescovo Stankevics. Così la Lettonia, come reazione alla guerra di aggressione della Russia contro l‘Ucraina, nel 2023 vuole reintrodurre l’obbligo di leva. La Lettonia aveva abolito il servizio militare obbligatorio nel 2007. Inoltre, in Lettonia, per una decisione del parlamento, entro il 15 novembre devono essere smantellati tutti gli oggetti che inneggiano a regimi totalitari. Già alla fine di agosto a Riga è stato abbattuto il monumento sovietico alla vittoria. Il 1° ottobre in Lettonia si svolgono le prossime elezioni parlamentari, alle quali si presenteranno 19 partiti.

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30 settembre 2022, 16:14