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Si conclude VHacks: premiate le app solidali del futuro

Tra i progetti presentati al primo Hackathon del Vaticano, app per coordinare il volontariato, aiutare i migranti a contattare le loro famiglie e a condividere la solidarietà

Michele Raviart - Città del Vaticano

Vengono dall'Università di Calgary, in Canada, e dalla Georgetown University di Washington Dc alcuni degli studienti premiati al Vhacks, il primo Hackathon ospitato dal Vaticano. Tre le sezioni premiate: inclusione sociale, dialogo interreligioso e "migranti e rifugiati". Tra le proposte presentate, un'app che aiuta i medici a conoscere il quadro diagnostico dei rifugiati tramite un database condiviso, un'applicazione per mettere in rete gli eventi legati al volontariato e un viaggio in realtà aumentate tra le religioni del mondo. 

Mons. Lucio Adrian Ruiz

Un successo che si spera di ripetere ogni anno

"Spero che questo sia solo il primo degli Hackathon ospitati dal Vaticano e che potrà essercene uno ogni anno", ha commento mons. Lucio Adrian Ruiz, Segretario della Segreteria per la Comunicazione,  il quale ha ribadito che "adesso inizia la sfida per i vincitori, ovvero trasformare in realtà i progetti".

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10 marzo 2018, 20:30