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Sant'Antimo, martire sulla via Salaria

A Faltonio Piniano, sposo di Anicia Lucina pronipote dell’Imperatore Gallieno, era stato affidato dagli imperatori Diocleziano e Massimiano il compito di proconsole in Asia. Ammalatosi, aveva consultato vari medici, ma senza alcuna guarigione. La moglie Lucina, di nascosto, decise di rivolgersi ai cristiani imprigionati per invocarne la guarigione. Antimo assicurò la guarigione se avesse abbracciato il cristianesimo, e così avvenne.

Piniano liberò più cristiani possible e li nascose in varie sue proprietà: a Sabina, nel Piceno, ad Osimo..

Antimo, nascosto in una villa di Piniano lungo la via Salaria, fu accusato perché distruggeva simulacri dedicati alle divinità. Fu così gettato nel Tevere con una pieta al collo. Con Antimo, anche altri compagni morirono martiri.

Le reliquie di questi martiri sono oggi custodite nella chiesa cattedrale di Osimo.