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San Roberto, abate di Citeaux

Contesto storico

Tra l’XI e il XII secolo i monasteri attraversarono quella che sarà ricordata come “la crisi del monachesimo benedettino”. La fama dei monasteri e il peso delle strutture portò a interrogarsi sulla necessità del ritorno alla vita genuina dei primi tempi, contraddistinta da solitudine e povertà. Tale scelta avrebbe permesso anche agli abati di non preoccuparsi delle strutture, dei viaggi per visitare i monasteri e quindi dei compiti amministrativi. Questo ripensamento cominciò con san Romualdo, fondatore di Camaldoli (1012) e san Giovanni Gualberto, fondatore di Vallombrosa (1015). Seguì poi la Francia con la fondazione di La Chaise-Dieu, da parte di san Roberto (1043).

Roberto

Roberto di Turlande nacque nel 1001 (?). Nel 1018 i genitori lo affidarono ai canonici di san Giuliano di Brioude, comunità che custodiva la tomba del santo. Nel 2026 divenne canonico e fu ordinato sacerdote. A sue spese fece costruire un ospedale aperto ai poveri e ai pellegrini, ma la vita presso san Giuliano e l’impegno nei riguardi dei malati lo lasciava ancora insoddisfatto, finché non pensò di ritirarsi nel monastero di Cluny. Vista la resistenza dei confratelli, decise di chiedere consiglio prima a papa Benedetto IX e poi ai monaci di Montecassino. Questa esperienza lo segnò positivamente, tanto che rientrato, il 28 dicembre 1043 si stabilì non lontano da Brioude, in mezzo alla foresta. A lui, si unirono due laici, stanchi della vita militare e anch’essi desiderosi di una vita silenziosa e di preghiera.

La Chaise-Diue

Consigliato dallo zio, Vescovo di Clermont, adottò la regola benedettina. Le singole celle che andavano a costituirsi nella foresta facevano corona alla cappella, che stava al centro. Nasce la Chaise-Diue, la Casa di Dio o Sedia di Dio, che già nel 1052 ottenne da papa Leone IX una Bolla con la quale se ne riconosceva la Fondazione. Nell’arco di pochi anni l’esperienza si diffuse in tutto il Massiccio Centrale, contando fino a 50 nuclei di comunità, composti da due a sei monaci ciascuno. Nonostante la volontà di mantenersi poveri e liberi da strutture, l’allargarsi dell’esperienza fece sentire i suoi limiti, di fronte ai quali san Roberto restava sempre in guardia.

Morte

Morì a La Chaise-Diue il 17 aprile 1067. Alla notizia la gente del posto s’incamminò per venerarne le spoglie mortali, tanto che i funerali subirono lo slittamento di qualche giorno per permettere a tutti i pellegrini di rendergli omaggio. Venne canonizzato da papa Alessandro II nel 1070.