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2024.02.15 Papaple Papale ASCENSIONE

Ep. 164 - Papale papale -"Ascensione"

Giovanni Paolo II, Solennità dell’Ascensione del Signore 12 maggio 1983

“Ascende il Signore tra canti di gioia!”. È motivo di profonda letizia per la Chiesa tutta, e anche per l’umanità, la celebrazione liturgica del mistero dell’Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo, il quale è stato esaltato e glorificato solennemente da Dio. La Liturgia applica oggi a Cristo, che ritorna al Padre, le parole esultanti che il salmista dedica all’Eterno: “Ascende Dio tra le acclamazioni, / il Signore al suono di tromba. / Cantate inni al nostro re, cantate inni. / Dio è re di tutta la terra, Dio regna sui popoli, / Dio siede sul suo trono santo!” (Sal 47, 6-9). In questo “mistero della vita di Cristo, noi meditiamo, da una parte, la glorificazione di Gesù di Nazaret, morto e risorto, e, dall’altra, la sua partenza da questa terra e il suo ritorno al Padre.

Giovanni XXIII, canonizzazione di San Gregorio Barbarigo, 26 maggio 1960

Dal suo primo apparire nel seno verginale di Maria, e poi fra i vagiti e i sorrisi a Betlemme, dai silenzi e dal nascondimento umile e laborioso dei trent'anni, dall'annunzio dell'evangelium regni attraverso la Galilea e la Giudea, e infine dal tragico epilogo della Passione fino ai chiarori vittoriosi della Risurrezione, fino a questa ammirabile Ascensione che accende di luce superna i nostri occhi e penetra di grazia esultante i cuori: oh! che successione stupenda ed ineffabile — diletti Fratelli e figli — d'avvenimenti ; oh ! che variazione inattesa di aspetti iridescenti dell'intima comunicazione del divino con l'umano, del cielo con la terra! Ancora un istante, ancora un tocco nella contemplazione di questo quadro sublime. All'arrivo di Gesù in cielo, egli adempie le sue promesse. Ecco lo Spirito Santo nei bagliori delle lingue di fuoco posate sulle teste dei convenuti nel Cenacolo, in atto di operare nei petti quella fecondazione di grazia, da cui balza la Santa Chiesa nella sua distinta fisionomia di società soprannaturale e gerarchica, introducendola nella sua storia di regno di Dio militante sulla terra, perchè si evolva, poi, in purgante oltre la tomba e finalmente trionfante in cielo.

Pio XII, Messa nel 25.mo anniversario della consacrazione episcopale 14 maggio 1942

La parola Nostra si rivolge a voi nella solennità di questo giorno, in cui tutto il popolo cristiano, che, sparso sulla faccia della terra, vive della fede di Roma, si unisce con Noi e con voi nell'adorare quel Dio, Salvatore degli uomini, asceso al cielo e sedente alla destra del Padre, quale nostro Avvocato presso di Lui.

Or ora, mentre ai piedi di questo Altare, fra i pensosi ricordi che commovevano e inondavano l'animo Nostro, indossavamo i sacri paramenti per prepararCi a celebrare il Sacrificio eucaristico, il Nostro sguardo, sollevandosi, contemplava risplendente dall'alto di questo meraviglioso baldacchino, in mezzo a raggi d'oro, l'immagine della colomba con le ali aperte, evangelico e confortante simbolo dello Spitito Santo Paraclito, che sta sopra la Chiesa e vi spira e diffonde i multiformi carismi della sua grazia e la copia della sua pace spirituale.

Francesco, Regina Caeli 13 maggio 2018

L’Ascensione del Signore al cielo, mentre inaugura una nuova forma di presenza di Gesù in mezzo a noi, ci chiede di avere occhi e cuore per incontrarlo, per servirlo e per testimoniarlo agli altri. Si tratta di essere uomini e donne dell’Ascensione, cioè cercatori di Cristo lungo i sentieri del nostro tempo, portando la sua parola di salvezza sino ai confini della terra. In questo itinerario noi incontriamo Cristo stesso nei fratelli, soprattutto nei più poveri, in quelli che soffrono nella propria carne la dura e mortificante esperienza di vecchie e nuove povertà. Come all’inizio Cristo Risorto inviò i suoi apostoli con la forza dello Spirito Santo, così oggi Egli invia tutti noi, con la stessa forza, per porre segni concreti e visibili di speranza. Perché Gesù ci dà la speranza, se ne è andato in cielo e ha aperto le porte del cielo e la speranza che noi arriveremo lì.

09 maggio 2024