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2024.03.14 Paaple Papale BIBBIA

Ep. 151 - Papale papale -"Bibbia"

Benedetto XVI, udienza generale 3 agosto 2011

La Bibbia – come dice il nome – è una raccolta di libri, una piccola “biblioteca”, nata nel corso di un millennio. Alcuni di questi “libretti” che la compongono rimangono quasi sconosciuti alla maggior parte delle persone, anche buoni cristiani. Alcuni sono molto brevi, come il Libro di Tobia, un racconto che contiene un senso molto alto della famiglia e del matrimonio; o il Libro di Ester, in cui la Regina ebrea, con la fede e la preghiera, salva il suo popolo dallo sterminio; o, ancora più breve, il Libro di Rut, una straniera che conosce Dio e sperimenta la sua provvidenza. Questi piccoli libri si possono leggere per intero in un’ora. Più impegnativi, e autentici capolavori, sono il Libro di Giobbe, che affronta il grande problema del dolore innocente; il Qoèlet, che colpisce per la sconcertante modernità con cui mette in discussione il senso della vita e del mondo; il Cantico dei Cantici, stupendo poema simbolico dell’amore umano. Come vedete, questi sono tutti libri dell’Antico Testamento. E il Nuovo? Certo, il Nuovo Testamento è più conosciuto, e i generi letterari sono meno diversificati. Però, la bellezza di leggere un Vangelo tutto di seguito è da scoprire, come pure raccomando gli Atti degli Apostoli, o una delle Lettere.

Giovanni Paolo II, udienza generale 15 gennaio 1986

La Sacra Scrittura (Antico e Nuovo Testamento) è permeata infatti dalla verità circa la creazione e circa il Dio creatore. Il primo libro della Bibbia, il Libro della Genesi, inizia con l’asserzione di questa verità: “In principio Dio creò il cielo e la terra” (Gen 1, 1). Su tale verità ritornano numerosi altri passi biblici, mostrando quanto profondamente essa abbia penetrato la fede di Israele. Ricordiamone almeno alcuni. È detto nei Salmi: “Del Signore è la terra e quanto contiene, l’universo e i suoi abitanti. È lui che l’ha fondata sui mari” (Sal 23, 1-2). “Tuoi sono i cieli, tua è la terra, tu hai fondato il mondo e quanto contiene” (Sal 88, 12). “Suo è il mare, egli l’ha fatto, le sue mani hanno plasmato la terra” (Sal 94, 5). “Della tua grazia è piena la terra. Dalla parola del Signore furono fatti i cieli . . . Perché egli parla e tutto è fatto, comanda e tutto esiste” (Sal 32, 5-6. 9). “Siate benedetti dal Signore che ha fatto cielo e terra” (Sal 115, 15).

Giovanni Paolo I, udienza generale 27 settembre 1978

Alcune persone è facile amarle; altre, è difficile; non ci sono simpatiche, ci hanno offeso e fatto del male; soltanto se amo Dio sul serio, arrivo ad amarle, in quanto figlie di Dio e perché questi me lo domanda. Gesù ha anche fissato come amare il prossimo: non solo cioè con il sentimento, ma coi fatti. Questo è il modo, disse. Vi chiederò: Avevo fame nella persona dei miei fratelli più piccoli, mi avete dato da mangiare? Mi avete visitato, quand'ero infermo?

Il catechismo traduce queste ed altre parole della Bibbia nel doppio elenco delle sette opere di misericordia corporali e sette spirituali. L'elenco non è completo e bisognerebbe aggiornarlo. Fra gli affamati, per esempio, oggi, non si tratta più soltanto di questo o quell'individuo; ci sono popoli interi.

Francesco, Angelus 5 marzo 2017

 La Bibbia contiene la Parola di Dio, che è sempre attuale ed efficace. Qualcuno ha detto: cosa succederebbe se trattassimo la Bibbia come trattiamo il nostro telefono cellulare? Se la portassimo sempre con noi, o almeno il piccolo Vangelo tascabile, cosa succederebbe?; se tornassimo indietro quando la dimentichiamo: tu ti dimentichi il telefono cellulare - oh!, non ce l’ho, torno indietro a cercarlo; se la aprissimo diverse volte al giorno; se leggessimo i messaggi di Dio contenuti nella Bibbia come leggiamo i messaggi del telefonino, cosa succederebbe? Chiaramente il paragone è paradossale, ma fa riflettere. In effetti, se avessimo la Parola di Dio sempre nel cuore, nessuna tentazione potrebbe allontanarci da Dio e nessun ostacolo ci potrebbe far deviare dalla strada del bene; sapremmo vincere le quotidiane suggestioni del male che è in noi e fuori di noi; ci troveremmo più capaci di vivere una vita risuscitata secondo lo Spirito, accogliendo e amando i nostri fratelli, specialmente quelli più deboli e bisognosi, e anche i nostri nemici.

22 aprile 2024