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Udienza ai membri del Tribunale della Rota Romana, 29 gennaio 2021

Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano

Papa Francesco, incontrando i membri del Tribunale della Rota Romana che inizia l’anno giudiziario, ha chiesto ai giudici di ricordare “gli effetti disastrosi” della loro decisione di nullità matrimoniale sul bene dei figli coinvolti dalla separazione dei genitori, e ai vescovi vicinanza pastorale anche al “coniuge abbandonato”. Dichiarare nullo un matriminio non è un freddo atto di sola “decisione giuridica”, perché tocca la vita di una comunità di persone, coniugi e figli, che si identifica con il “bene della famiglia”, anche quanto questa si è sgretolata. 

Il Papa ha ricordato così, con grande sensibilità, le dolorose conseguenze, su una famiglia che si disgrega, delle decisioni, “seppur giuste e legittime”, di nullità matrimoniale. E al termine, ringraziando il decano monsignor Pio Vito Pinto - che tra qualche mese, quando compirà 80 anni, lascerà l’incarico - ha raccontato di resistenze alla riforma del “processo breve” nelle cause di nullità matrimoniali, di notai che hanno perso soldi e vicari giudiziali “un certo potere”.

29 gennaio 2021