Il Papa ai Cavalieri di Colombo: sostegno alla carità e difesa della famiglia
Michele Raviart – Città del Vaticano
Impegno nella carità e difesa della famiglia. Questi i due pilastri dei Cavalieri di Colombo, associazione cattolica statunitense, ai quali Papa Francesco ha rivolto il suo saluto in occasione della 136 esima Assemblea dell’Ordine, che si è svolta in questi giorni a Baltimora. In un messaggio in lingua inglese rivolto al cavaliere supremo Carl A. Anderson e firmato dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, Francesco ha ricordato l’attualità del carisma spirituale del fondatore, il venerabile padre Micheal Mc Givney, e “il suo legame inscindibile tra fede e carità”, attraverso un’associazione impegnata nella “formazione cristiana e nel mutuo sostegno tra i membri”.
Fede e carità
Concetti ribaditi anche nell’Esortazione Apostolica “Gaudete et Exultate”, in cui Papa Francesco invita a ispirarsi ai grandi Santi, che quotidianamente univano fede, preghiera e carità pratica. Il Pontefice pertanto “incoraggia i perseveranti sforzi dei Cavalieri di Colombo che, ad ogni livello, portano testimonianza dell’amore di Dio attraverso l’amore concreto e la solidarietà per i poveri e i bisognosi”. Una carità portata avanti da progetti come “Faith in Action” e “Helping Hands”, ma “silenziosa” e “modesta”, come insegnava Madre Teresa di Calcutta, e “sempre più adatta alle nuove forme di povertà e dei bisogni che stanno emergendo nella società di oggi”.
Custodi del Vangelo della famiglia
In vista dell’imminente viaggio in Irlanda per l’Incontro mondiale delle famiglie, Papa Francesco ha poi espresso “gratitudine” per l’impegno dei Cavalieri di Colombo “nel proclamare il Vangelo della Famiglia, incoraggiando gli uomini nella loro vocazione di mariti e padri cattolici e difendendo l’autentica natura del matrimonio e della famiglia nella società”, e a “fornire guida e sostegno soprattutto alle nuove generazioni di giovani, che in un mondo abbagliato da luci contrarie al Vangelo, cercano di rimanere discepoli di Cristo e figli della Chiesa”.
Per i cristiani perseguitati
In conclusione Francesco ha ricordato anche l’impegno dei Cavalieri verso “i nostri fratelli e sorelle della grande comunità cristiana, che subiscono pregiudizi e persecuzioni per la loro fede”. In particolare la richiesta è di “continuare a pregare per la pace in Medio Oriente, per la conversione dei cuori e per un sincero impegno al dialogo e alla giusta risoluzione dei conflitti”.
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