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L'incontro del Papa con il Sinodo della Chiesa greco melkita L'incontro del Papa con il Sinodo della Chiesa greco melkita 

Papa a vescovi greco melkiti: in Medio Oriente portatori dell’Alto. Preghiera per Siria

Francesco, vicino con il cuore e la preghiera alle comunità cristiane sofferenti in Medioriente, ha rivolto parole di incoraggiamento ai membri del Sinodo Greco Melkita, ricevuti stamane in Vaticano, a conclusione della loro Assise svoltasi in Libano.

Roberta Gisotti – Città del Vaticano

Ha richiamato, anzitutto, il Papa le difficoltà - in questo periodo storico - per le tante comunità cristiane in Medio Oriente, “chiamate a vivere la fede nel Signore Gesù in mezzo a molte prove”:

Auspico vivamente che, con la loro testimonianza di vita, i vescovi e i sacerdoti greco-melkiti possano incoraggiare i fedeli a rimanere nella terra dove la Provvidenza divina ha voluto che nascessero.

Occasione della visita a Roma dei presuli è la manifestazione pubblica della Comunione ecclesiastica - che avverrà domani mattina con una celebrazione eucaristica - accordata dal Papa al neo eletto Patriarca di Antiochia, Youssef Absi, con una Lettera del 22 giugno scorso.

Preghiera costante per la Siria e tutto il Medio Oriente

“Caro fratello”, così Francesco si è rivolto al patriarca greco Melkita, assicurandogli “costante vicinanza nella preghiera”:

È una preghiera che non può essere dissociata da quella per l’amata Siria e per tutto il Medio Oriente, regione nella quale la vostra Chiesa è profondamente radicata e svolge un prezioso servizio per il bene del Popolo di Dio.

Presenza - ha ricordato il Papa – “che non si limita al Medio Oriente, ma si estende, ormai da molti anni, a quei Paesi nei quali tanti fedeli greco-melkiti si sono trasferiti in cerca di una vita migliore”:

Anche a questi fedeli in diaspora e ai loro Pastori vanno la mia preghiera e il mio affettuoso ricordo.

Mai come oggi serve comunione, solidarietà, testimonianza

“Mai come in questi momenti – ha sottolineato Francesco, riprendendo il testo della Lettera inviata al Patriarca - i pastori sono chiamati a manifestare, davanti al popolo di Dio che soffre, comunione, unità, vicinanza, solidarietà, trasparenza e testimonianza”. Da qui l’invito “a proseguire su questa strada” e un richiamo alla prossima Giornata di preghiera e digiuno per la pace, indetta per il 23 febbraio:

In quella occasione non mancherò di ricordare, in maniera speciale, la Siria, colpita in questi ultimi anni da sofferenze indicibili.

Papa ai presuli: non basta mandare avanti quello che c’è già

Infine una raccomandazione speciale ai presuli greco melkiti ad essere “Pastori che abbraccino la vita con l’ampiezza del cuore di Dio":

Senza adagiarsi nelle soddisfazioni terrene, senza accontentarsi di mandare avanti quello che già c’è, ma puntando sempre in alto;

“Pastori portatori dell’Alto, liberi dalla tentazione di mantenersi ‘a bassa quota’”:

Svincolati dalle misure ristrette di una vita tiepida e abitudinaria; Pastori poveri, non attaccati al denaro e al lusso, in mezzo a un popolo povero che soffre; annunciatori coerenti della speranza pasquale, in perenne cammino con i fratelli e le sorelle.

Ascolta e scarica il servizio con la voce del Papa

 

 

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12 febbraio 2018, 12:42