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Discorso di Papa Francesco al Corpo Diplomatico Discorso di Papa Francesco al Corpo Diplomatico 

Giovagnoli: Francesco ricorda alle nazioni i valori dell’umanità

Lo storico della Cattolica commenta il discorso del Papa al Corpo diplomatico

Alessandro Gisotti – Città del Vaticano

Pace, diritti umani, disarmo, accoglienza dei migranti. Il discorso di Papa Francesco al Corpo diplomatico ha toccato molti punti ed ha tracciato un ampio orizzonte sulle questioni più urgenti per l’umanità di oggi. Per una riflessione sulle chiavi di lettura dell’intervento del Pontefice, abbiamo raccolto il commento del prof. Agostino Giovagnoli, docente di storia contemporanea alla Cattolica di Milano:

R. – Mi pare che con questo discorso il Papa da una parte abbia confermato una visione globale del mondo che si va facendo sempre più chiara di anno in anno; e dall’altra abbia anche approfondito alcuni elementi, offrendo in questo modo anche qualche elemento di novità. Per esempio, mi ha colpito come abbia insistito sull’accoglienza dei migranti come qualcosa che ha a che fare con l’identità più profonda dell’Europa e della sua tradizione cristiana. Normalmente, siamo abituati a sentire discorsi per cui i migranti, soprattutto se di religione islamica, sono in qualche modo elementi che allontanano dalla tradizione propria del continente europeo; vice versa, rovesciando questa logica, Papa Francesco ci ha indicato una via dell’accoglienza anche come via per riscoprire l’identità europea.

D. – Il Papa ha anche sottolineato – nel 70.mo della Dichiarazione delle Nazioni Unite dei Diritti umani – un ragionamento, se vogliamo, anche originale, anche una sottolineatura secondo cui i diritti  umani sono una conquista fondamentale dell’età contemporanea, però bisogna stare attenti sul rischio delle colonizzazioni ideologiche di questi diritti …

R. – Sì: il Papa ha toccato un punto che è molto sensibile per i Paesi orientali, in particolare per le culture asiatiche. Infatti, qui si avverte spesso il discorso occidentale sui diritti umani come un discorso strumentale attraverso cui viene imposta una sorta di colonizzazione culturale, ma direi forse anche politica. Si deve fare molta attenzione – mi pare questo il monito del Papa – appunto a non usare i diritti impropriamente come armi.

“Per Francesco la pace deve includere tutti, non può essere la pace dei vincitori”

D. – Il Papa ha parlato di pace, ha parlato di disarmo, ha ribadito che la pace è l’unica opzione umana, l’unica opzione possibile …

R. – Il Papa ha insistito sul tema della pace anche collegandolo a una riflessione sulla ragionevolezza e sul dialogo, che sono due elementi fondamentali, ma oggi purtroppo quasi assenti in tante situazioni drammatiche e rischiose. La pace, la pace vera è appunto una pace per tutti, una pace che estende i diritti a tutti, una pace che include tutti. Dunque evidentemente non è una pace armata, non è una pace dei vincitori ma c’è sullo sfondo quel tema dell’attenzione ai più poveri e ai più deboli che sempre anima i discorsi di Papa Francesco.

Ascolta l'intervista al prof. Giovagnoli

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08 gennaio 2018, 15:45