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Papa ai ragazzi di AC: siate buoni fotografi delle periferie

Nella sala del Concistoro, Papa Francesco ha ricevuto in udienza una delegazione dell’Azione Cattolica Ragazzi. In un clima di gioia e di festa, alla vigilia del suo genetliaco, il Pontefice ha chiesto a tutti di mettere a fuoco le sfide della società contemporanea

Barbara Castelli – Città del Vaticano

Una grande festa, declinata con il calore del Natale e la gioia contagiosa dei ragazzi di Azione Cattolica. Papa Francesco li ha incontrati in Vaticano, alla vigilia del suo genetliaco, e li ha invitati a essere uomini e donne attenti alle urgenze del nostro tempo, sempre più caratterizzato dall’indifferenza.

Siate buoni “fotografi”, sia di quello che ha fatto Gesù sia della realtà che vi circonda, avendo occhi attenti e vigili. Tante volte ci sono persone dimenticate: nessuno le guarda, nessuno vuole vederle. Sono i più poveri, i più deboli, relegati ai margini della società perché considerati come un problema.

Fotografi sensibili delle periferie materiali e spirituali
Tutti questi invisibili della società odierna sono, in realtà, “l’immagine di Gesù Bambino rifiutato e che non ha trovato accoglienza nella città di Betlemme, sono la carne vivente di Gesù sofferente e crocifisso”. 

Ecco quali sono le vostre “periferie”: provate a fissare l’obiettivo sui compagni e sulle persone che nessuno vede mai e osate fare il primo passo per incontrarle, donare loro un po’ del vostro tempo, un sorriso, un gesto di tenerezza.

I 150 anni dalla fondazione dell’Azione Cattolica
Nel discorso pronunciato, il Pontefice ha fatto riferimento sia al percorso formativo dei giovani di AC, con lo slogan “Pronti a scattare”, sia agli incontri di conoscenza e di vicinanza che nel corso dell’anno sono stati fatti con i “nonni” dell’Associazione.

“Gli anziani sono la memoria storica di ogni comunità, un patrimonio di saggezza e di fede da ascoltare, custodire e valorizzare”

All’ormai tradizionale appuntamento di fine anno, era presente una nutrita delegazione di giovani, provenienti da 12 diocesi d’Italia. Il saluto al Pontefice è stato rivolto da Desiree (14 anni, della diocesi Alghero-Bosa) e da Lorenzo (10 anni, della diocesi di Brescia), che hanno raccontato alcuni progetti di solidarietà in atto, tra cui il sostengo ai rifugiati di Ebril, in Iraq. 

Ascolta il servizio con la voce del Papa

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16 dicembre 2017, 13:36