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Alexey Navalny Alexey Navalny

Russia, è morto in prigione l'oppositore Alexey Navalny

Il dissidente aveva 47 anni. È deceduto nella colonia carceraria artica n.3, dove era detenuto dal 2021 e scontava una pena di 19 anni. L'annuncio dal Servizio penitenziario nazionale

Vatican News

Il dissidente e principale oppositore russo Alexei Navalny è morto a 47 anni nella "Colonia carceraria artica IK-3", la prigione di massima sicurezza oltre il circolo polare artico dove si trovava da quasi tre anni. Secondo il Servizio Penitenziario nazionale russo, che ne ha annunciato la morte, Navalny si è sentito male dopo una passeggiata e a nulla sono serviti i tentativi di rianimazione da parte del personale medico. Una commissione dello stesso servizio penitenziario russo è stata intanto inviata nel carcere, noto come “Lupo artico” per accertare i fatti e condurre un’inchiesta sulla sua morte.

Scontava 19 anni di carcere

Navalny era detenuto dal gennaio del 2021 e stava scontando una pena di 19 anni di carcere. Nell'ultimo messaggio sulla piattaforma X, datato 14 febbraio, aveva denunciato di essere stato nuovamente messo in una cella di punizione per la quarta volta in due mesi, e che sarebbe rimasto li dentro per quindici giorni. Nato nel 1976, sposato e con due figli, Navalny emerge nel 2008 con un blog di denuncia alla corruzione nel governo e nel Paese. Alla guida delle proteste di piazza del 2011 contro il partito di Putin "Russia Unita" e candidato a sindaco di Mosca nel 2013, aveva a carico decine di imputazioni e la sua testata, “Fondazione anti-corruzione” – i cui video continuano tuttora a fare milioni di visualizzazioni – è considerata un’organizzazione estremista. Premio Sakharov assegnato per la libertà espressione dal Parlamento europeo nel 2021, Navalny era sopravvissuto l’anno prima a un tentativo di avvelenamento mai pienamente chiarito.

Le reazioni internazionali

La sua morte è stata definita un omicidio dal premio Nobel per la pace Dimitri Muratov, direttore della Novaja Gazeta, il giornale di Anna Politkovskaja. A livello internazionale tante le condoglianze alla famiglia di Navalny e le accuse contro il Cremlino. Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres  si è detto "scioccato" per la sua morte, ha riferito il portavoce, e ha chiesto un'inchiesta "piena, credibile e trasparente" sulle circostanze della morte dell'oppositore russo in carcere. "Non sono sorpreso" ma "sono indignato" dalla notizia della morte di Alexei Navalny, ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, parlando alla Casa Bianca. "Putin è responsabile per la morte di Navalny" ed è una "conseguenza di qualcosa che ha fatto", ha ribadito."Nella Russia di oggi, gli spiriti liberi vengono messi nei gulag e condannati a morte. Rabbia e indignazione”, è invece il commento del presidente francese Emmanuel Macron, mentre per il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, la sua morte "scuote le coscienze di tutto il mondo". Navalny "è stato lentamente assassinato dal presidente Putin e dal suo regime, che non temono altro che il dissenso del proprio popolo", hanno scritto in una nota congiunta la presidente della Comissione europea Ursula Von der Leyen e l'Alto Rappresentate per la politica estera dell'Ue Josep Borrell. "Non risparmieremo alcuno sforzo per chiedere conto alla leadership politica e alle autorità russe di stabilire tutti i fatti riguardanti la morte di Navalny. La Russia deve rilasciare immediatamente tutti gli altri prigionieri politici", hanno aggiunto, mentre per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "è ovvio" che il dissidente sia stato ucciso da Putin.

Le reazioni da Mosca

Le dichiarazioni dei Paesi occidentali sono del tutto ovvie, "rabbiose" e "assolutamente inaccettabili", ha commentato il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov, che in precedenza aveva confermato che il presidente Putin aveva ricevuto la notizia della morte di Navalny. "Non ci sono informazioni sulle cause della morte", ha ribadito Peskov. Invece di accuse generalizzate, si sarebbe dovuto mostrare moderazione e attendere i risultati ufficiali dell'esame medico legale", si legge anche in documento del Ministero degli Affari esteri russo. La portavoce Maria Zakharova su Telegram invece ha aggiunto: "La reazione immediata dei leader della Nato alla morte di Navalny, sotto forma di accuse dirette contro la Russia", mostra la natura di questi Paesi. "Non esiste ancora un esame forense, ma le conclusioni dell'Occidente sono già pronte".

Ultimo aggiornamento ore 18.58

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16 febbraio 2024, 13:30