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Yulia Navalny ospite a Bruxelles alla riunione del Consiglio europeo per gli Affari esteri Yulia Navalny ospite a Bruxelles alla riunione del Consiglio europeo per gli Affari esteri

Morte Navalny, la moglie Yulia: continuerò il suo lavoro

“Continuerò il lavoro di Alexei, voglio vivere in una Russia libera”. Così, ieri, da Bruxelles, Yulia Navalny, la moglie dell’oppositore russo morto quattro giorni fa nella colonia penale siberiana IK-3 dove era detenuto. Molti governi dell’Unione Europea hanno convocato nelle ultime ore i rispettivi ambasciatori russi

Roberta Barbi – Città del Vaticano

L’attività politica di Alexei Navalny sarà portata avanti dalla moglie Yulia: è lei stessa ad annunciarlo ieri da Bruxelles dove era stata invitata a partecipare alla riunione del Consiglio europeo per gli Affari esteri in cui è intervenuta, dichiarando che continuerà a combattere per l’ideale di una Russia pacifica e libera promosso dal marito. “Navalny è stato ucciso al rallentatore sotto gli occhi di tutti – ha detto – hanno ucciso l’uomo, ma non la sua idea di una Russia pacifica ed europea, continuerò a combattere per quella idea”.

I sospetti sulla morte

La moglie di Navalny non ha mai nascosto, fin dall’annuncio della morte del marito, il 16 febbraio scorso, i propri sospetti: secondo lei Alexei sarebbe stato avvelenato con il novichok, un agente nervino letale, e sarebbe questo il motivo del ritardo nella restituzione del corpo alla famiglia da parte delle autorità: per far scomparire le tracce della sostanza; ritardo che, secondo Mosca, sarebbe, invece, da attribuire alla necessità di effettuare “test chimici” in seguito a un decesso che è stato definito “per cause naturali”.

Le reazioni in Europa

Dopo la morte di Navalny, l’Unione Europea si dice pronta a varare nuove sanzioni contro la Russia e ha deciso di dedicare alla memoria del dissidente il quadro di sanzioni Ue sui diritti umani. “Così il suo nome sarà scritto per sempre sul lavoro che l’Unione Europea fa in difesa dei diritti umani”, ha dichiarato l’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. Intanto, nelle ultime ore, diversi governi europei hanno convocato i rispettivi ambasciatori russi per chiedere loro spiegazioni sul caso della morte del leader dell'opposizione russa: Finlandia, Germania, Lituania, Spagna, Svezia, Paesi Bassi, Norvegia e Francia hanno così seguito l’esempio di Londra, che aveva convocato l’ambasciatore russo già venerdì, lo stesso giorno dell’annuncio della morte di Navalny.

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20 febbraio 2024, 08:26