Emergenza maltempo, in Emilia Romagna sale ancora il bilancio delle vittime
Sofiya Ruda – Città del Vaticano
Il maltempo non dà tregua in Emilia Romagna, dove il numero dei morti è salito a otto, mentre sono più di 4 mila le persone sfollate. Decine i comuni allagati a causa dei fiumi che hanno rotto gli argini. Almeno 50 mila persone sono rimaste senza energia elettrica. Tuttavia, la Regione Emilia Romagna fa sapere che non è ancora possibile avere un quadro completo della situazione d'emergenza e dell'ammontare dei danni.
Il sostegno della Caritas
Per fronteggiare l'emergenza causata dal maltempo si è attivata fin dalle prime ore l'intera rete delle Caritas diocesane, come spiega a Radio Vaticana - Vatican News il direttore della Caritas Diocesana di Rimini, Mario Galasso. "La situazione è molto complicata: a Forlì e a Ravenna i direttori di Caritas si sono coordinati con la Prefettura e la Protezione Civile per fornire coperte e beni di prima necessità agli sfollati, per i quali sono stati individuati alcuni centri di raccolta. C'è una grande solidarietà che arriva anche dalle delegazioni di altre regioni. Tutti stanno cercando di fare la propria parte per accogliere le famiglie e fornire il necessario conforto alle persone delle zone alluvionate”.
Il senso di comunità nell'emergenza
“Sono momenti di forte tensione anche perché abbiamo alcuni operatori e direttori Caritas a loro volta in difficoltà per l'emergenza, come anche il vescovo di Forlì che è rimasto bloccato in seminario”, continua Galasso. “Nonostante tutte le difficoltà, voglio evidenziare il forte impegno di tutti nel sentirsi comunità; nel fare comunità, fare fraternità come direbbe Papa Francesco. Dobbiamo fare tutto il possibile per fare la nostra parte e cercare di aiutare le persone affinché non si sentano sole e abbandonate. Il nostro impegno è anche quello di cercare di alleviare le preoccupazioni e le paure”. Sul fronte dei danni c'è da segnalare anche l'allagamento degli empori e dei magazzini della Caritas a Forlì e Reggio Emilia che sono stati completamente allagati e che erano pieni di generi alimentari e beni di prima necessità. "Adesso però - conclude - la priorità è quella di stare vicino alle comunità”.
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