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Ogni anno nel mondo spariscono milioni di minori Ogni anno nel mondo spariscono milioni di minori  

Giornata internazionale dei bambini scomparsi: scandalo dimenticato

Il dramma spaventoso di milioni di minori che ogni anno vengono inghiottiti nel nulla e dimenticati: fuggitivi, rapiti, venduti, sfruttati sui mercati della prostituzione, della droga, del lavoro criminale. Intervista ad Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro

Roberta Gisotti – Città del Vaticano

Aveva solo 6 anni il piccolo Ethan Patz quando scomparve a New York il 25 maggio del 1979, mai più tornato a casa. Il suo rapimento scosse gli Stati Uniti, dove furono varate nuove leggi per contrastare il fenomeno dei sequestri dei minori e si attivarono nuove modalità di ricerca: Ethan fu il primo bimbo a comparire sui cartoni del latte per favorirne il ritrovamento nell’intero Paese. Di lui non si seppe nulla ma la mobilitazione popolare portò ad istituire nel 1983 la Giornata internazionale dei bambini scomparsi.

Una piaga sociale sottostimata

Un dramma spaventoso: milioni di minori vengono inghiottiti ogni anno nel nulla, secondo il Centro internazionale per i bambini scomparsi e sfruttati (ICmec), che ha sede ad Alexandria, in Virginia, negli Usa, cui fa capo una Rete globale di 34 associazioni (Gmcn), attive su questo fronte, in 30 Paesi nei cinque continenti. Solo negli Stati Uniti lo scorso anno sono spariti oltre 421 mila minori, in India più di 111 mila, in Gran Bretagna circa 80 mila, in Russia oltre 45 mila, in Italia 8.331, di cui 5.376 stranieri e 2955 italiani. Sono cifre stimate in difetto perché è molto difficile avere informazioni e dati certi su questo fenomeno, denuncia ICmec.

Serve una risposta coordinata e globale

Il 25 maggio è “un giorno in cui ricordiamo i bambini ancora dispersi, commemoriamo i bambini che sono stati recuperati e celebriamo quelli che sono tornati sani e salvi a casa”, scrive ICmec.  "Indipendentemente dal motivo per cui un bambino scompare, un bambino scomparso è vulnerabile alla violenza e allo sfruttamento", sottolinea la direttrice Caroline Humer, che sovrintende al Gmcn. "Dobbiamo unirci per creare linee guida globali e da lì avere una risposta globale", perché non solo i Paesi hanno legislazioni variabili, ma anche protocolli diversi per contrastare questa piaga sociale dimenticata.

La pubblica opinione deve sapere e reagire

La strada per una fattiva collaborazione tra istituzioni, per unire efficacemente le forze e per mobilitare seriamente la pubblica opinione è infatti ancora lunga da percorrere nonostante i progressi raggiunti a livello europeo, come spiega Ernesto Caffo, neuropsichiatra, fondatore e presidente dell’associazione Telefono azzurro, partner della Rete globale dei Bambini scomparsi (Gmcn):

Ascolta l'intervista ad Ernesto Caffo

 

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25 maggio 2020, 14:52