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Le foreste respiro della terra: tema del 15° Forum di Greenaccord

Si è aperto questa mattina a San Miniato, il 15° Forum Internazionale per la Salvaguardia della Natura, promosso dall’ l'associazione culturale di giornalismo ambientale Greenaccord Onlus. Presenti oltre 100 giornalisti provenienti da 40 Paesi

Marina Tomarro - Città del Vaticano

Capire lo stato di salute delle foreste nel mondo, indagare nel loro ruolo reale per la salute del Pianeta e riflettere su quali sono le strategie per contrastare la deforestazione. Sono questi gli obiettivi, del 15° Forum Internazionale per la Salvaguardia della Natura, promosso dall’associazione culturale di giornalismo ambientale Greenaccord Onlus, che si è aperto questa mattina a San Miniato in provincia di Pisa, organizzato in collaborazione con la Regione Toscana e San Miniato Promozione. L’incontro, che si concluderà sabato, ha come filo conduttore il tema “Respiro della Terra: le foreste”, e vede la presenza di circa 100 giornalisti, provenienti da tutto il mondo. “Quest’anno il nostro incontro –  ha spiegato il presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio nel suo intervento di apertura del Forum - intende offrire una riflessione sulla funzione delle foreste come elemento fondamentale della salute generale del pianeta, e dell’equilibrio della biosfera terrestre. Non dimentichiamo che ogni minuto la deforestazione priva il mondo di una superficie pari a tutti i campi da calcio di Serie A e Serie B messi insieme. Un dramma globale dovuto soprattutto alla agricoltura intensiva e alle attività estrattive e minerarie”.

Amazzonia, Congo e Sudest Asiatico

Tre in particolare le situazioni di grave deforestazione, che saranno analizzate durante queste giornate: l’Amazzonia, il Congo e il Sudest Asiatico. “Prendiamo il caso dell’Amazzonia – ha continuato Cauteruccio -  si estende su 9 nazioni diverse, rappresenta il 43% del territorio del sud America e fornisce il 20% dell’acqua dolce non congelata dell’intero pianeta, e contiene al suo interno oltre il 35% della biodiversità mondiale. Numeri impressionanti che dovrebbero far riflettere perché le grandi superfici forestali, per il ruolo che svolgono dovrebbero essere considerate beni comuni, sottratti quindi anche alla decisione dei singoli Stati perché garantiscono l’equilibrio del pianeta e perché tutelarle significa custodire la vita stessa dell’umanità”.

Uno sguardo al Sinodo sulle foreste

Tanti gli esperti che si alterneranno in queste giornate per fare il punto sulla situazione delle foreste nelle diverse aree mondiali e per capire che azioni si stanno mettendo in atto per contrastare il fenomeno della deforestazione. Tra i relatori: Teresa Muthoni Maina Gitonga, coordinatrice dell'International Tree Foundation; Andrey Laletin, presidente di Friends of the Siberian Forests; Woro Supartinah, del Network for Riau Forest Rescue in Indonesia. La giornata conclusiva dei lavori, vedrà la presenza del cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, per un focus specifico sul bacino amazzonico, che  sarà poi il tema del prossimo Sinodo dei Vescovi convocato da Papa Francesco per il prossimo ottobre.

Ogni giorno scompaiono 150 specie di animali o vegetali

“Le foreste producono l’aria che respiriamo, - ha sottolineato Sergio Baffoni, coordinatore della campagna foreste per l'Environmental Paper Network - assicurano e trattengono l’acqua, proteggono dalla desertificazione, immagazzinano il carbonio e rallentano i cambiamenti climatici. Nutrono 1,2 miliardi di persone che vi vivono e forniscono all’umanità cibo, fibre, medicine. La loro perdita minaccia un numero incredibile di specie di piante e animali, oltre a mettere in pericolo il futuro di interi popoli delle foreste in tutto il mondo. La comunità scientifica ci avverte: ogni giorno scompaiono 150 specie animali o vegetali, nella maggior parte dei casi per la perdita di habitat e stiamo affrontando la più drammatica ondata di estinzioni dalla scomparsa dei dinosauri, 65 milioni di anni fa”. Diventa quindi necessario, iniziare a ragionare in maniera differente, cominciando a ridurre drasticamente i picchi di consumo nelle aree più sviluppate, a partire dagli sprechi. Altrimenti il rischio sarà quello di un collasso per le risorse del pianeta, a cominciare proprio dalle foreste.

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07 marzo 2019, 12:11