A Castel Gandolfo si presentano le esperienze di una nuova economia
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Tre giornate di confronto e dialogo per dare insieme impulso ad un'economia nuova al servizio dello sviluppo integrale. Si conclude oggi a Castel Gandolfo l'evento. "Prophetic Economy" che ha visto la partecipazione di studiosi ed esperti di economia italiani e internazionali. Ma soprattutto di realtà associative e di movimenti che si sono messi in rete, di giovani impegnati e anche di persone che sulla propria pelle vivono la povertà o l'esclusione sociale.
Quanto conta la profezia in economia
Un evento che voleva essere di "profezia" perchè le realizzazioni e i progetti presentati hanno ancora dimensioni ridotte, ma a loro non manca la forza e la capacità di mostrare la strada per un cambiamento reale. Per l'economista argentina Cristina Calvo presente ai lavori, quello vissuto a Castel Gandolfo è stato un punto di arrivo e un punto di partenza. "Per me ci sono due valori aggiunti - dice ai nostri microfoni la Calvo, che è membro del Movimento dei Focolari, - il primo è quello di lavorare con tante altre realtà che vogliono dare testimonianza che è possibile un’altra economia, un’economia il cui traguardo va verso il bene comune". Insieme, prosegue, possiamo anche arrivare ad agire sulla macro-economia, anche attraverso attività di advocacy. "Perché quello che è profetico - spiega la Calvo - non è un’utopia e non è un’illusione, ma è qualcosa che è già in atto. Quello che a noi manca è la costruzione di un 'potere' che sia al servizio del bene comune, che con il tempo cambi le regole del gioco, cosa che ora è al di là delle nostre possibilità". (Ascolta l'intervista a Cristina Calvo su "Prophetic Economy")
I ragazzi di oggi decideranno le politiche future
Il secondo valore aggiunto è il protagonismo dato ai ragazzi "mostrando loro diverse iniziative per le finanze sostenibili, per la cura dell’ambiente, per il riciclaggio, ma anche parlando delle ingiustizie strutturali". E continua: li abbiamo sentiti parlare come 'change maker', agenti di cambiamento. E noi speriamo che, lavorando insieme a loro, nel prossimo futuro diventino anche 'policy maker', leader di cambiamento.
Lavoro e salvaguardia dell'ambiente
Uno dei temi cruciali del mondo attuale è la mancanza di lavoro: che cosa si sta facendo in questo senso? Quelli di "Prophetic Economy" lanciano diverse proposte di attività che andrebbero incentivate. "Si sono avviati in diverse parti del mondo: si chiamano “green jobs” o posti di lavoro “verdi” - afferma Cristina Calvo - dove noi mettiamo insieme due cose: in primo luogo, la necessità della protezione sociale delle persone, del dare lavoro, e allo stesso tempo, la cura dell’ambiente: ad esempio cambiare la coltura contaminata e inquinante con una coltivazione organica, lavorare sull’auto-generazione di energia rinnovabile ecc...
La disuguaglianza sociale e l'impegno comune
E' un dato confermato più volte l'aumento della disuguaglianza tra pochi ricchi e stragrande maggioranza di poveri nel Pianeta. Uno scandalo frutto di speculazioni, di politiche legate a interessi economici e di potere. Anche di questo si è parlato a Castel Gandolfo, chiarendo però che non ci si può limitare soltanto a demonizzare le banche o le multinazionali. "Anche noi, come i manager, - ci dice ancora Cristina Calvo - dobbiamo domandarci in cosa investiamo i nostri soldi. Per esempio, in questo momento noi siamo insieme comunità di fede e movimenti, appartenenti ad una religione o almeno ad un sistema di valori, e tante volte si fa una denuncia alle banche o ai grandi capi, ma poi non ci si domanda in che cosa noi investiamo, cosa facciamo noi con la nostra ricchezza. E si calcola che tutte le comunità che lavorano per le scuole, per l’educazione, per le opere di carità, muovono nel complesso circa tre trilioni di dollari al mondo. E allora anche noi possiamo essere una forza, possiamo determinare un cambiamento.
135 proposte da 35 Paesi
Tredici i finalisti del Prophetic Economy Award, il concorso di buone pratiche lanciato in vista del Convegno di questi giorni e che ha raccolto 135 proposte da 35 Paesi del mondo con iniziative concrete. Nella giuria che ha premiato a Castel Gandolfo i vincitori, anche lo statunitense Jeffrey Sachs, professore di economia, l’indiana Vandana Shiva, attivista nel campo dell’ecologia e sostenibilità e l’economista Stefano Zamagni. Tra i finalisti: “La Frutera”, un’iniziativa di commercio sostenibile e solidale di frutta delle Filippine e “Isolcalm”, un progetto tedesco che crea posti di lavoro in Africa. Un altro, in Colombia aiuta la popolazione povera a sopravvivere in mezzo a conflitti armati offrendo alternative sostenibili alla coltivazione di coca.
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