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Papa Francesco e Zygmunt Bauman: il loro incontro in un libro

Presentato nella sede della Comunità di Sant’Egidio il libro che racconta l’incontro reale, ma anche spirituale, tra il Pontefice e il grande sociologo polacco

Eugenio Murrali- Città del Vaticano

“Il dialogo è senz’altro l’arte più importante che si deve imparare se si vuole mantenere la pace sul pianeta” afferma Zygmunt Bauman in uno dei testi raccolti nel volume. E dal dialogo concreto e spirituale tra il Pontefice e il sociologo prende forma La luce in fondo al tunnel. Dialoghi sulla vita e la modernità, che vuole raccontare la convergenza di pensiero dei due uomini.

La Luce in fondo al tunnel

Nel saggio finale del libro – Papa Francesco e Zygmunt Bauman – Andrea Riccardi fa un accenno all’incontro reale tra il Papa e l’intellettuale polacco, incontro avvenuto ad Assisi il 20 settembre 2016: “In conclusione al colloquio con Francesco, Bauman ha aggiunto: ‘ho lavorato una vita per rendere l’umanità un posto più ospitale. Sono arrivato a 91 anni e ne ho viste di false partenze, fino a diventare pessimista. Grazie, perché lei è per me la luce alla fine del tunnel’. Il Papa è rimasto molto sorpreso. Gli ha risposto così: ‘nessuno mai ha detto che ero in fondo a un tunnel’. E Bauman ha concluso: ‘Sì, ma come una luce’”. Questo scambio significativo ha ispirato il titolo del libro.

I punti d’incontro con Papa Francesco

Il curatore Luca Riccardi, nell’introduzione, ci aiuta a capire perché, secondo Bauman, Francesco sarebbe “la luce alla fine del tunnel”: “In un mondo basato sull’interesse individuale, Francesco ha proposto il
dialogo, rimedio all’incomunicabilità tra gli uomini, causa tra le più frequenti della loro conflittualità”. Questo approccio ha conquistato il teorico della società liquida. Bauman ha visto in esso la possibilità di superamento della dialettica del “noi” contro “loro”. Le vite di scarto, poste dal Papa al centro della sua visione, divengono il cardine su cui costruire la comunità umana globale. Il “noi” diventa inclusivo, non distrugge più l’ “io”. La globalizzazione negativa che livella le diversità viene così superata.

Come è composto il libro

Il volumetto, curato da Mario Marazziti e Luca Riccardi, contiene alcuni interventi di Bauman agli Incontri Internazionali Uomini e Religioni organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio ad Anversa nel 2014 e ad Assisi nel 2016. In particolare i discorsi riguardano il tema dell’immigrazione (Immigrazione e modernità sono fratelli, Eppure gli stranieri non sono un problema), il dialogo (Il dialogo l’arte più importante), le prospettive. Queste ultime sono tracciate nel discorso pronunciato in apertura dell’Incontro di Assisi. Qui Bauman afferma: “Fortunatamente ci è stato fatto un grande dono dal cristianesimo, dalla Chiesa cattolica: ed è Papa Francesco che ci indica il percorso”. Il percorso è riassunto in tre punti dal sociologo: Dialogo, Lavoro, Educazione.
Seguono un’intervista a Bauman realizzata da Marazziti nel 2014 ad Anversa e il saggio affidato al fondatore di Sant’Egidio.

L’intervista

Nel dialogo con Marazziti – Una bussola per vivere nella globalizzazione – l’intellettuale polacco affronta le differenti tematiche che attraversano il volume, ma si sofferma anche su altre questioni, come la vecchiaia, il rapporto tra le generazioni. Alla base della sua riflessione c’è il grande dilemma della convivenza pacifica nella diversità: “il vero problema sarà come far capire eventualmente alle persone che stiamo vivendo in pace non a dispetto delle nostre differenze, ma grazie alle nostre differenze. Siamo tutti coinvolti nell’affare di arricchirci l’un l’altro. Insieme, stiamo rendendo le nostre vite più ricche, più interessanti, più meritevoli, più degne”.

 

 

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18 aprile 2018, 20:13