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L'idroambulanza per il Congo nei cantieri di Cremona L'idroambulanza per il Congo nei cantieri di Cremona 

Compagnia marittima cercasi per salvare un progetto a rischio fallimento

Un battello attrezzato per curare bambini e adulti lungo il corso del fiume Congo: è il progetto dell'associazione fondata da Fulvio Rostagno che ora rischia il fallimento. Il suo appello: aiutateci a far arrivare l'idroambulanza a destinazione

 

Adriana Masotti - Città del Vaticano

“L’associazione “For African Children” è pronta a varare la prima idroambulanza che solcherà il corso del fiume Congo”: scriveva così il giornalista Francesco Miorin su un quotidiano online, il 14 settembre 2015.  Il varo c’è stato, ma l’imbarcazione non ha mai preso la via dell’acqua e la sosta forzata presso i cantieri navali della Teknokat Marine di Cremona, lungo il fiume Po, dove è stata costruita, non potrà durare ancora a lungo.

Un progetto a cui hanno contribuito in centinaia

Centinaia le aziende italiane e le singole persone che hanno contribuito alla realizzazione di questo piccolo ospedale viaggiante che potrebbe garantire l’assistenza sanitaria ai molti villaggi che vivono lungo le sponde del fiume e dei suoi affluenti, dove non esistono strutture sanitarie o personale medico a causa della povertà e della violenza. Continui sono, infatti, gli scontri nel Paese tra l' esercito regolare e diversi gruppi di miliziani, definiti 'ribelli'. A patirne le conseguenze la popolazione civile vittima della lotta per il controllo del territorio e degli interessi di Stati stranieri e multinazionali, legati alle grandi ricchezze del sottosuolo.

L'idea iniziale e i primi passi

“Quando abbiamo visitato il Congo - ricorda Fulvio Rostagno, fondatore e presidente della "For African Children" ai nostri microfoni - ci siamo resi conto di quanto sarebbe stato utile un ospedale che navigasse il fiume e tornati in Italia abbiamo cominciato a lavorare per poterlo realizzare. Ce l'abbiamo fatta grazie al materiale che di volta in volta abbiamo ricevuto in dono da tanti, mentre lo scafo ci è stato offerto dagli stessi cantieri di Cremona".

Il battello è attrezzato per le emergenze

L’idroambulanza è stata poi attrezzata per l’emergenza neonatale, pediatrica e adulta per poter offrire il primo soccorso e il soccorso avanzato direttamente a bordo del natante. Ma quali gli ostacoli che impediscono di portare a termine questo importante progetto?  “ Purtoppo - spiega Rostagno - le persone che ci avevano promesso l'interessamento per pemettere l'arrivo di questa idroambulanza in Congo, non hanno poi mantenuto la parola data e adesso ci troviamo a dover percorrere un'altra strada per risolvere questo problema e per noi non è facile, ora".

Evitare il fallimento di un'opera di solidarietà

L’ipotesi di smantellare l’imbarcazione e rinunciare quindi al progetto di solidarietà in Africa, è un pensiero che non dà pace a chi l’ha ideato e ai tanti che con la loro generosità lo hanno visto nascere. “ Sarebbe un vero fallimento – afferma Rostagno - per tutte queste persone, ma soprattutto l'ospedale non arriverebbe alle popolazioni del Congo che ne hanno estremo bisogno". Per questo l'associazione continua a lavorare e a sperare.

L'appello a un dono consistente

Il motto della Onlus “ For African Children” è: "Non possiamo cambiare il mondo. Ma possiamo cambiare il mondo di un bambino". E l’appello di Rostagno perché ciò si possa fare è accorato: “ Tutti coloro che lo desiderano possono dare il loro contributo attraverso il nostro sito, ma a questo punto noi abbiamo bisogno di qualcuno, di una compagnia marittima, che ci regali, o che ci faccia un grosso sconto, per poter trasportare in tempi brevi il battello fino in Congo". E conclude: "Se ciò avvenisse nel giro di un mese l'idroambulanza potrebbe arrivare finalmente a destinazione!".

Ascolta l'intervista integrale a Fulvio Rostagno

 

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26 aprile 2018, 12:14