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Iran: in gioco politica e aspirazioni profonde del popolo

Quale lettura dare delle proteste in Iran rispetto alle tendenze e alle aspirazioni del mondo culturale e giovanile del Paese? Lo racconta Bartolomeo Pirone docente alla Pontificia Università Lateranense e parte di un progetto di scambio con gli atenei iraniani

Gabriella Ceraso e Giancarlo La Vella - Città del Vaticano

Dopo una settimana di forti tensioni, proteste, arresti e vittime sembrano diminuire le segnalazioni di manifestazioni anti-regime in Iran, anche se la preoccupazione internazionale resta alta.

 

Il clima di tensione e le vittime

Non e' chiaro se si tratti di una reale calma o solo di mancanza di notizie ma in molte città iraniane nelle ultime ore sembrano prevalere le manifestazioni a sostegno delle autorità di cui la tv di Stato ha dato ampio spazio. Non a caso, dopo l’annuncio da parte dei pasdaran sulla conclusione della protesta, è intervenuto il Segretario generale dell’Onu, Guterres, esortando le parti a mettere fine a qualsiasi violenza, dopo le oltre 20 vittime causate da giorni di manifestazioni di piazza. Sarebbe confermato l’avvio di un’inchiesta nei confronti dell’ex Presidente. Ahmadinejad, oppositore del governo in carica.

 

La comunità internazionale

L’importanza del dialogo permanente con l’Iran, è stata ribadita dall’Eliseo con il premier  Macron. che ha annunciato l’intenzione di recarsi a Teheran. Dicono la loro anche gli hezbollah libanesi, storici alleati sciiti dell’Iran. Il leader Nasrallah in un’intervista, facendo eco alle accuse già lanciate dall’ayatollah Khamenei, guida spirituale iraniana, punta il dito su Washington, Israele e Riyad che sarebbero dietro il tentativo di destabilizzare l’Iran.

 

Intellettuali e accademici possono far crescere il Paese

Da più di un anno l’Università Pontificia Lateranense, ha instaurato con l’Università delle Religioni di Qom uno scambio di docenti e studenti ,occasione preziosa di dialogo e scambio in ambito sociale, religioso e culturale. Del progetto fa parte il professor Bartolomeo Pirone, esperto di Islam della facoltà di Sacra Teologia: la “cultura” spiega “ nonostante poco si sappia, è il pane quotidiano di una buona fetta della società. Università , musei, biblioteche sono presenti a dismisura in modo quasi capillare sul territorio. Inoltre  l’Iran ha grandi poeti, filosofi, matematici, fisici, e ritengo che possano essere proprio gli intellettuali, tra cui molte donne, a giocare un ruolo fondamentale nei cambiamenti sociopolitici culturali e religiosi che il Paese continua a realizzare, pur se al momento non in modo determinante”.

 

Giovani iraniani: chiave di volta spesso strumentalizzati

All’avanguardia, ma proprio perché aperti e disponibili al cambiamento, minacciati dalla strumentalizzazione. Così dipinge la classe giovanile dell’Iran il professor Pirone. “Fa impressione”, racconta “ vedere migliaia di ragazzi  e ragazze frequentare le Università con la determinazione di essere un domani i protagonisti della scena pubblica, non preoccupati solo di come si vestono o appaiono. Ho l’occasione di incontrarne tanti e la sintonia su precisi ambiti di ricerca, che possono rappresentare ponti di dialogo, è forte”. "L’Iran che questi giovani desiderano” conclude “è un Iran ideale e virtuoso, faro per gli altri popoli e accogliente con le genti”.

 

Politica e aspirazioni profonde nel presente dell’Iran

Dando una lettura di quanto sta accadendo in Iran, il professor Pirone afferma che a suo parere non sia “espressione di una mera questione politica, anche se la politica la fa ancora da padrona”, e che ci siano sempre state, sottotraccia magari sopite, ma non rassegnate, delle tendenze  e delle aspirazioni a rompere il giogo di un potere centralizzato, a reclamare diritti inviolabili”. A questo proposito il  professore si sofferma sul binomio cardine e complesso in Iran tra i riformatori, pedine di un cambiamento reale che però non nega la tradizione, e i conservatori. 

Ascolta l'intervista integrale al prof Bartolomeo Pirone

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04 gennaio 2018, 13:20