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Gioco d'azzardo in Italia: le mafie sempre più invasive

Crescente il mercato del gioco d'azzardo. Necessaria l'approvazione dei decreti attuativi dell’accordo raggiunto in conferenza Stato-Regioni

di Alessandro Guarasci

In Italia nel 2015 c’erano 360 mila apparecchi per il gioco d’azzardo autorizzato, ma le indagini giudiziarie dicono che “le infiltrazioni mafiose sono sempre piu' rilevanti" nel gioco d'azzardo: lo ha sottolineato don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento nazionale delle comunita' di accoglienza (Cnca), che ha presentato un dossier nel quale ha evidenziato il boom fatto registrare negli ultimi anni dal gioco online.

Nel 2015 la spesa netta dei giocatori dei 'Casino' On Line' autorizzati dall'Agenzia dei monopoli e delle dogane (Adm) e' stata di 327,5 milioni di euro, segnando un +31,2% rispetto ai 249,6 milioni del 2014.

In Italia il numero delle cosiddette 'macchinette' installate era pari nel 2015 a51.939 Vlt e a 308.230 Awp, con Lombardia, Campania e Lazio ai primi tre posti per numero di apparati attivi. Nello stesso periodo erano invece circa 2 miliardi i tagliandi venduti ogni anno, per un controvalore di 9 miliardi e 500 mila euro, vale a dire 158 euro per ogni singolo cittadino.

Per don Armando Zapponini, bisogna che siano approvati presto i decreti attuativi dell’accordo raggiunto in conferenza Stato-Regioni che dovrebbe tagliare di un 30% le macchinette per il gioco.

Il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta, ha assicurato che i decreti saranno pubblicati entro la fine della legislatura, ma pesa l’opposizione del Piemonte.

 

Ascolta e scarica l'intervista a don Zapponini
Ascolta e scarica l'intervista a Baretta

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07 dicembre 2017, 14:10