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Disparità di salute: in Vaticano i medici del CBM che curano i poveri

Restiture la vista ai poveri del mondo. E' quanto fa il dr Mario Angi oculista e presidente del CBM- Christian Blind Mssion

di Gabriella Ceraso

"Affrontare le disparità globali in materia di salute": se ne sta parlando nella XXXII Conferenza internazionale in corso in Vaticano alla presenza di più di 500 esperti provenienti da 66 Paesi e appartenenti a Ong e Istituzioni sanitarie cattoliche. La constatazione da cui muovono i lavori è che la salute è un diritto fondamentale da garantire a tutti, assieme all’accesso alle cure e ai servizi sanitari.

Tra i temi affrontati, il binomio evangelizzazione e pastorale della salute, l'impatto dell'innovazione farmaceutica, le problematiche di bioetica, le diverse esperienze di management sanitario del mondo e anche le questioni relative ai migranti e ai poveri. Proprio dei poveri si occupano gli specialisti del CBM - Christian BlindMission - la più grande organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella prevenzione e cura della cecità e disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo.

Ad intervenire ai lavori in Vaticano, il dottor Mario Angi della CBM, che ha portato la sua testimonianza di  "innamorato dei poveri" e operativo in diverse aree del mondo dove milioni di persone non hanno accesso alle cure mediche di base per l'assenza di ospedali e di personale qualificato. "I poveri sono gli esclusi", ci racconta, "coloro che non hanno una vita dignitosa a nessun livello nè umano, nè sociale nè economico. Li ho incontrati dappertutto, nelle grandi città come in aree geografiche specifiche per esempio nell'Africa sub Sahariana o in certi quartieri delle città della Bolivia e dell'America del sud. Sono sempre persone piene di risorse, di riconoscenza e di bellezza".

Cosa significa "condivisione" intesa come stile di vita, come chiede il Papa in vista anche della Giornata dei poveri di domenica prossima? Per il dott. Angi significa innazitutto "mettersi a livello di chi non ha nulla, mangiare con loro, andarli a visitare" e più si sta con loro, sottolinea, "più diventano parte della tua stessa vita".

Ascolta l'intervista al dottor Mario Angi oculista del CBM

Nelle parole del dottor Angi anche il rapporto tra cura e evangelizzazione, tema che la Conferenza in Vaticano sta affrontando. "Portare la buona novella" spiega, "è anche donare una speranza di vita, ed è quanto noi cerchiamo di fare; ma evangelizzare significa per un cristianio non solo annunciare, anche agire concretamente, per esempio dar vita a politiche sanitarie che abbiano un impatto reale sulla condizioni di salute delle popolazioni". E' l'obiettivo della Ong CBM: "puntare ad uscire dall'assistenzialismo passivo e creare compartecipazione intorno alla questione del diritto alla cura; non dipendenza, ma sistemi virtuosi".

Esistono le buone pratiche nel contrasto alla povertà sanitaria: gli esempi arrivano all'Etiopia, dall'Uganda, dal Mali, luoghi in cui ci sono condizioni sociali  che lo permettono. Qui, spiega il dottor Angi, "intorno ai nostri ospedali sono nati villaggi, si sono create famiglie e professionalità: il nostro impegno è dare i capitali iniziali e seguire i progetti che poi saranno gli abitanti del luogo a portare avanti, pena l'interruzione del rapporto e il fallimento della struttura stessa". La linea guida della CBM è quindi questa. formare personale locale, dare loro conoscenze e sostegno economico per poi suscitare intorno società virtuose e indipendenti, che siano in grado di mantenere quanto hanno ricevuto e di estendere il servizio ai poveri attraverso per esempio il coinvolgimento di chi può pagare. 

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17 novembre 2017, 08:58