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I lasalliani e le sfide educative del XXI secolo

Si conclude domenica a Roma l’assemblea intercapitolare della congregazione dei Fratelli delle scuole cristiane, un confronto sulle sfide educative del XXI secolo, in vista delle celebrazioni del 300 anni dalla morte del fondatore, San Giovanni Battista de La Salle, patrono degli insegnanti e degli educatori. Le vocazioni sono in calo, ma gli studenti crescono sempre di più

Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano

Sono riuniti nella casa generalizia di via Aurelia a Roma tutti i responsabili provinciali della Congregazione dei Fratelli delle scuole cristiane, più conosciuti come lasalliani, per l’ l’assemblea intercapitolare, momento di bilancio e confronto sulle sfide educative del XXI secolo. Presenti in 80 paesi di tutti i continenti, con 5 mila religiosi, 80 mila docenti in 2mila centri d’istruzione, dalle scuole materne all’università, con 850mila alunni, i lasalliani si stanno anche preparando alle celebrazioni del 300 anni dalla morte del fondatore, il sacerdote francese San Giovanni Battista de La Salle, patrono degli insegnanti e degli educatori.

Oltre le frontiere, a servizio di poveri e vulnerabili

Nella sua relazione di apertura lavori, il fratello superiore Robert Schieler, ha sottolineato che le riflessioni e le decisioni per il futuro devono tener conto del numero sempre minore di Fratelli, della crescita della famiglia lasalliana, e della presenza ormai preponderante di laici e di donne tra i docenti delle scuole lasalliane.

Diventa quindi fondamentale la presenza formativa dei Fratelli nelle comunità educative, con la formazione dell’educatore cristiano e del partner laico lasalliano. Fratel Robert ha infine ribadito l’importanza del movimento “oltre le frontiere”, per impegnarsi in nuove iniziative a servizio dei poveri e dei vulnerabili.

La Salle e la Cei per un’università in Etiopia

Il visitatore ausiliario per l’Italia fratel Gabriele Di Giovanni, sottolinea a Vatican News che ogni realtà locale si è organizzata per dare risposte ai bisogni educativi dei giovani. “In Italia abbiamo la scuola di seconda opportunità a Scampia, nel napoletano, per i ragazzi che abbandonano la scuola pubblica o che hanno difficoltà a frequentare, e anche in Sicilia”. L’ufficio solidarietà e sviluppo, ci racconta ancora fratel Gabriele, ha decine di progetti in tutto il mondo, in questo momento in particolare in Sud Sudan. “In collaborazione con la Conferenza episcopale italiana – ricorda - stiamo prendendo la responsabilità di far nascere un’Università cattolica in Etiopia”.

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15 marzo 2018, 15:03