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Papa Francesco all'udienza generale Papa Francesco all'udienza generale 

Vescovi argentini: non strumentalizzare Francesco, il nostro popolo ama il Papa

Nota dell'episcopato argentino a pochi giorni dal viaggio apostolico in Cile e Perù

Alessandro Gisotti – Città del Vaticano

“Come argentini – esordisce una nota della Conferenza episcopale argentina – abbiamo un enorme privilegio. Da quasi cinque anni un nostro fratello è stato eletto Papa, vale a dire la massima autorità della Chiesa nel mondo”. Da quel momento in poi, si legge nel documento, “il nostro amato Papa Francesco ha acquisito in tutti i Paesi un prestigio e un sostegno crescenti e oggi è un riferimento globale indiscutibile per la stragrande maggioranza dei cristiani e delle persone di buona volontà”.

Non associare il Papa a figure politiche e sociali

Nel nostro Paese, rilevano i vescovi argentini, “una gran parte dei media si è concentrata maggiormente su eventi minori arrivando ad indentificare il Papa con determinate figure politiche o sociali”. Alcuni, prosegue la nota, “sono stati chiari affermando di non rappresentare o pretendere di rappresentare il Papa o la Chiesa. Senza dubbio, questa associazione costante ha generato molta confusione” e “deplorevoli distorsioni della sua figura e delle sue parole che arrivano persino all’ingiuria e alla diffamazione”.

Il popolo argentino ama Papa Francesco e lo ascolta

L’episcopato dell’Argentina ribadisce che “la stragrande maggioranza del popolo argentino ama Papa Francesco, non si lascia confondere da chi intende usarlo, fingendo di rappresentarlo, o attribuendo a lui posizioni immaginarie secondo i propri interessi settoriali”. E sottolinea che “la gente semplice vuole ascoltare gli insegnamenti del Santo Padre e lo riconosce per il suo linguaggio chiaro e semplice”. La nota rileva ancora che “accompagnare i movimenti popolari nella lotta per la terra, il tetto e il lavoro è un compito che la Chiesa ha sempre fatto e che il Papa stesso promuove apertamente, invitandoci a prestare le nostre voci alle cause dei più deboli e dei più esclusi”.

Nessuno può parlare a nome del Papa

Questo, è il monito dei presuli argentini, “non implica in alcun modo che gli si attribuiscano posizioni o azioni di parte, siano esse corrette o  errate”. Alla vigilia della sua prossima visita in Cile e Perù, i vescovi argentini ribadiscono che Papa Francesco “si esprime nei suoi gesti e parole di padre e pastore e tramite portavoce formalmente designati da lui. Nessuno ha parlato o può parlare a nome del Papa”. Il suo contributo alla realtà del nostro Paese, si legge ancora nel comunicato, “deve essere trovato nel suo insegnamento abbondante e nelle sue attitudini di pastore, non in interpretazioni tendenziose e parziali che non fanno che allargare la divisione tra gli argentini”. “Speriamo ardentemente – concludono i vescovi argentini – che Papa Francesco venga considerato e ascoltato come merita e come tutti noi argentini meritiamo. La Vergine di Luján ci aiuti  a costruire il nostro Paese come fratelli”.

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11 gennaio 2018, 12:20