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Iraq: coppia di sposi dirigerà il primo ospedale cattolico dalla caduta dell’Is

Sarà una coppia di giovani sposi caldei a dirigere il primo ospedale cattolico per le vittime della guerra e del terrorismo nella regione del Kurdistan iracheno

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Su richiesta dell’arcivescovo caldeo di Erbil, mons. Bashar Warda, Saveen Oghana e Ban Isaqui, lui medico, lei dentista, i giovani coniugi sono stati chiamati ad avviare l’attività di quello che sarà l’unico nosocomio gestito dalla Chiesa Cattolica in Iraq dopo la caduta del sedicente Stato Islamico.

L’ospedale di chiamerà “Shlama”, cioè “Shalom”, “Pace”
“I due giovani, entrambi ventottenni attualmente si trovano a Brisbane in Australia dove stanno completando presso l’Università Cattolica il  master di formazione in amministrazione sanitaria finalizzato al  progetto a cui sono stati chiamati. La struttura ospedaliera, come ha spiegato la coppia al quotidiano Caldean View, sorgerà nel quartiere cristiano di Ankawa, ad Erbil, nel nord dell’Iraq e si chiamerà “Shlama”, ovvero “Shalom”, “Pace”.

Al servizio degli iracheni
E’ volontà di mons. Warda – racconta Saveen – che i cristiani siano presenti in Iraq con i loro valori in particolare nell’ambito dell’istruzione e della salute”. Una vera e propria sfida per i due giovani che raccontano di “aver lasciato tutto”, mettendo da parte la carriera, per dire il loro “sì” a questa chiamata. Entrambi sono già stati volontari in passato nella diocesi di Erbil al fianco dei rifugiati della Piana di Ninive. Oggi desiderano mettere a disposizione tutte le loro competenze professionali ed energie perché, raccontano, “ciò che ogni iracheno desidera di più è la pace”. 

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29 dicembre 2017, 07:17