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Incontro del Papa con le Autorità, il Corpo diplomatico e la società civile Incontro del Papa con le Autorità, il Corpo diplomatico e la società civile 

Papa alle autorità: no a degrado e corruzione. Difendete la speranza

Il Papa chiude a Lima la sua seconda giornata in Perù, parlando alle autorità e alla società civile a cui chiede un impegno unitario a fare del Paese uno spazio di fraternità e uguaglianza lottando contro il degrado causato dallo sfruttamento della terra e dalla corruzione.

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

Con il cuore e gli occhi ancora colmi delle emozioni raccolte in Amazzonia, Francesco chiude il suo secondo giorno in Perù rientrando nella capitale, quando sono da poco passate le 16.00, ora locale. La vettura lo attende all’aeroporto per portarlo al Palazzo del Governo, non prima però di una breve visita e una preghiera nella Cappella della Base aerea.

L’accoglienza nella storica Casa Pizarro  

Pochi chilometri tra ali di folla in festa, un cambio auto lungo la strada, e Francesco fa il suo ingresso nella “storica casa”, la Casa del Governo o Casa Pizarro il fondatore della città che fece costruire la residenza nel 1536 su un insediamento Inca. Quindi, sulle note dell’Orchestra giovanile di Manchay, la stretta di mano al presidente Pablo Kuczynski nel Cortile d’Onore che lui stesso definisce “luogo simbolo di una cultura millenaria”. E’ il presidente stesso a ricordare, prendendo la parola, la storia del Perù Paese in cammino tuttora verso la pace e alla ricerca della realizzazioni delle sue aspirazioni.

Vengo in Perù con il motto “Uniti per la speranza”

“Guardare questa terra è di per sé un motivo di speranza”, esordisce Francesco nel suo discorso in cui rilegge con le Autorità, il Corpo diplomatico e le rappresentanze civili, il motto del viaggio “Uniti per la speranza”, a partire dalla “ pluralità culturale”, “anima di questo popolo”:

Anima marcata da valori ancestrali come l’ospitalità, la stima dell’altro, il rispetto e la gratitudine verso la madre terra e la creatività per nuovi progetti, come pure la responsabilità comunitaria per lo sviluppo di tutti che si coniuga nella solidarietà, dimostrata tante volte di fronte alle diverse catastrofi vissute.

Il popolo peruviano resti unito

Altre ragioni di speranza sono, nelle parole del Papa, i giovani che nel presente portano sogni ed entusiasmo, e i Santi che, nel passato, da qui hanno aperto le strade di fede per tutto il continente americano:

E potrei continuare a lungo questa lista materiale e ideale di ragioni di speranza. Il Perù è terra di speranza che invita e sfida all’unità di tutto il suo popolo. Questo popolo ha la responsabilità di mantenersi unito precisamente, tra le altre cose, per difendere tutti questi motivi di speranza.

“La corruzione è evitabile ed esige l'impegno di tutti”

Ecologia integrale contro lo sfruttamento della terra  

E la minaccia che il Pontefice mette in evidenza, di fronte all’esecutivo del Paese, è lo sfruttamento della terra, spogliata delle sue risorse. La “perdita di foreste e boschi” implica sia la “perdita di specie viventi” che di “relazioni vitali” che alterano l’intero ecosistema. Occorre, è il suggerimento di Francesco, “promuovere e sviluppare un‘ecologia integrale come alternativa ad un modello di sviluppo ormai superato” e questo significa anche “ascoltare, riconoscere e rispettare” i popoli locali:

Essi mantengono un legame diretto con il territorio, conoscono i suoi tempi e i suoi processi e sanno, pertanto, gli effetti catastrofici che, in nome dello sviluppo, stanno provocando molte iniziative. Allora si altera tutta la trama vitale che costituisce la nazione. Il degrado dell’ambiente, purtroppo, è strettamente legato al degrado morale delle nostre comunità. Non possiamo pensarle come due questioni separate.

Francesco cita ad esempio le “estrazioni minerari irregolari” che distruggono la vita delle persone e devastano foreste e fiumi. E’ un degrado, dice, che alimenta organizzazioni di sfruttamento e schiavitù che finiscono per colpire la dignità umana e nazionale.

Più cultura della trasparenza contro il virus della corruzione      

Ma c’è un’altra causa di degrado ambientale che finisce anch’essa per inquinare “progressivamente tutto il tessuto vitale”, denuncia il Papa, è la “corruzione”, un “virus che infetta tutto”:

Quello che si può fare per lottare contro questo flagello sociale merita il massimo della considerazione e del sostegno; e questa lotta ci riguarda tutti. “Uniti per difendere la speranza”, implica una maggior cultura della trasparenza tra enti pubblici, settore privato e società civile, non escluse le organizzazioni ecclesiastiche. Nessuno può dirsi estraneo a questo processo; la corruzione è evitabile ed esige l’impegno di tutti.

“Fare del Perù uno spazio di speranza”

La Chiesa con la nazione, perché il Perù sia spazio per tutti   

Assicurando alla nazione l’impegno della Chiesa cattolica, il compito che il Papa lascia alla classe dirigente al termine del suo discorso, è l’impegno unitario a fare del Perù, “uno spazio di speranza e di opportunità… ma per tutti e non solo per pochi”:

Coloro che occupano incarichi di responsabilità, in qualunque settore, li incoraggio e li esorto a impegnarsi in tal senso per offrire, al vostro popolo e alla vostra terra, la sicurezza che nasce dalla convinzione che il Perù è uno spazio di speranza e di opportunità… ma per tutti e non solo per pochi; perché ogni peruviano, ogni peruviana possano sentire che questo Paese è suo, non di un altro, e che può stabilirvi relazioni di fraternità e di uguaglianza con il prossimo e aiutare l’altro quando ne ha bisogno; una terra in cui si possa realizzare il proprio futuro. E così costruire un Perù che abbia spazio per «tutte le stirpi», in cui possa realizzarsi «la promessa della vita peruviana».

Al termine del suo discorso il Papa si è spostato insieme al presidente all’interno del Palazzo per un colloquio privato concluso con il tradizionale scambio dei doni. Da qui il passaggio nella Sala del Gran Comedor dove Francesco ha benedetto i funzionari e il personale del Palazzo, prima di congedarsi.

Ascolta il servizio con la voce del Papa

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19 gennaio 2018, 23:15